“Dobbiamo evitare a tutti i costi che Giuseppina Fattori, per tutti Peppina, sabato prossimo venga sfrattata dalla sua casetta di legno a causa, pare, di una insanabile violazione del vincolo paesaggistico”. Questo l’appello di Mariantonietta Di Felice di Energie per l’Italia in merito alla vicenda relativa all’anziana 95 che rischia di perdere la sua casa.
“Salviamo Peppina, difendiamo la sua tenacia e il suo desiderio di continuare a vivere nella sua terra martoriata – scrive la Di felice – Salviamo Peppina dall’ottusità degli amministratori regionali perché la sua storia è anche il simbolo del fallimento della politica. Quella politica che non è in grado di tutelare il legame profondo tra la popolazione e il suo territorio. I dati sono caparbi: 3200 persone ancora in albergo, quasi 900 nei container; 110 le casette consegnate nelle Marche su 1843; 150.000 le tonnellate di macerie smaltite su 1.300.000 ad un anno dal terremoto e con l’inverno alle porte. Basta questo per considerare fallita la gestione del sempre ridente Ceriscioli. I soldi ci sono, dall’Europa, dallo Stato, dalle donazioni private. E’ inconcepibile che manchi una visione di insieme, una capacità progettuale in grado di superare interventi a pioggia, che a tratti rasentano lo sperpero e qualche volta il ridicolo: la mitica pista ciclabile così cara all’assessore Sciapichetti. E’ mancata e manca la forza di imporre semplificazioni burocratiche per rendere più agevole la ricostruzione. E’ mancata la capacità di depoliticizzare la gestione del post sisma: dopo il fallimento del democratico e ora MDP Errani, che bisogno c’era di nominare un altro esponente di partito, l’On. Paola De Micheli, priva di competenze ma fedele militante del PD? E infine un appello: basta con la vuota retorica delle mille inaugurazioni. Vogliamo più forza sui tavoli dove si decidono le sorti dei terremotati e meno ipocriti sorrisi”.
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