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Protezione umanitaria e richiedenti asilo,
l’amministrazione rinnova
il progetto per altri tre anni

PORTO SAN GIORGIO - Il costo dell’operazione è quasi totalmente a carico del Fondo nazionale per le Politiche e di Servizi dell’Asilo. Per ospitare i 20 rifugiati nei tre anni è previsto uno stanziamento di 814.500 euro. La quota annuale sarà quindi di 271.000 euro comprensiva di un cofinanziamento del 5%

(foto d’archivio)

di Sandro Renzi

L’amministrazione Loira dice sì per altri tre anni al progetto di accoglienza dei titolari di protezione umanitaria e richiedenti asilo. Saranno 20 a Porto San Giorgio nel periodo 2018-2020. Il Comune rivierasco è infatti a tutti gli effetti ente titolare del Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). L’obiettivo è la loro accoglienza e la loro integrazione attraverso interventi concreti che spaziano dal vitto all’alloggio, dall’assistenza sanitaria e psicologica, all’accompagnamento verso un percorso professionale. Nel biennio 2016-2017 i posti autorizzati attraverso il progetto “Sconfinamenti” erano stati complessivamente 20, di cui 15 uomini e 5 donne.

Il Comune ha deciso di proseguire su questa strada presentando domanda ed ora fissando anche degli indirizzi per la gestione dello Sprar, o meglio per l’individuazione dei soggetti del cosiddetto terzo settore che saranno partner del comune nella co-progettazione e nella scelta delle azioni da mettere in campo per l’accoglienza di queste persone. Sarà poi la Sua della provincia di Fermo a procedere materialmente nella selezione della cooperativa o società che affiancherà gli uffici comunali. Il costo dell’operazione è quasi totalmente a carico delle casse statali e più precisamente del Fondo nazionale per le Politiche e di Servizi dell’Asilo (Finpsa). Per ospitare i 20 rifugiati nei tre anni è previsto uno stanziamento di 814.500 euro. La quota annuale sarà quindi di 271.000 euro comprensiva di un cofinanziamento del 5%.


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