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Calcinaro e Ceroni all’unisono: “Massima attenzione per le famiglie numerose”

RAPAGNANO - Quasi 400 partecipanti la scorsa domenica per la quinta festa provinciale dell’associazione nazionale Famiglie Numerose, presieduta da Barbara Isidori

 

Si è svolta domenica scorsa al Circolo Magnuma di Rapagnano la quinta festa provinciale dell’associazione nazionale Famiglie Numerose: nonostante il brutto tempo, quasi 400 le persone presenti tra famiglie associate e non, nonni, zii, amici e alcuni rappresentanti delle istituzioni.

Una festa, secondo gli organizzatori, all’insegna della semplicità: “Non sono stati spesi soldi per spettacoli di magia o gonfiabili: abbiamo messo in campo la forza dei nostri ragazzi, i figli di famiglie associate, che hanno realizzato tantissimi giochi. Un gruppo sorridente e contagioso in maglia bianca con la scritta rossa “staff-animazione” che ha saputo regalare divertimento a tutti i presenti, senza perdersi d’animo alle prime gocce di pioggia”.

Importante anche il confronto con le Amministrazioni comunali della provincia, anche sono stati soltanto due i sindaci che hanno partecipato: l’onorevole Remigio Ceroni, sindaco di Rapagnano, e Paolo Calcinaro, primo cittadino di Fermo. “Sono molto delusa dalla mancata partecipazione dei sindaci degli altri Comuni – ha spiegato Barbara Isidori, coordinatrice provinciale dell’associazione insieme al marito Manoe Dimarti -. Quelli intervenuti sono i primi cittadini dei Comuni che da tempo sono attenti alle famiglie, in particolare alle famiglie numerose, ma gli altri possono accedere alla nostra pagina Facebook ed ascoltare quello che volevamo comunicare”.

“Vogliamo smentire alcune leggende metropolitane – ha proseguito la Isidori -: la prima è che non sappiamo non fare i figli: non è vero, noi i figli li vogliamo e li facciamo; la seconda è che non guardiamo la televisione: non è vero, noi la tv ce l’abbiamo e la guardiamo; la terza è che facciamo i figli e poi pretendiamo che lo Stato ce li mantenga: non è vero, noi pretendiamo solo equità perché quando dobbiamo ‘prendere’ dallo Stato i nostri figli valgono 0,33 (valore che hanno i nostri figli nel calcolo dell’ISEE), invece quando dobbiamo ‘dare’ i nostri figli hanno valore 1. Ad esempio, quando paghiamo le bollette o la Tari. E questa mancanza di equità molte amministrazioni comunali neanche la conoscono”.

Ci sono però sindaci, aggiunge, che non tengono in considerazione l’ISEE ma soltanto il numero dei figli .”È ciò che avviene a Rapagnano, dove da anni Ceroni applica per i servizi, quali mensa e trasporto scolastico, tariffe sensibili alle famiglie numerose”.

“Lo Stato oggi non riconosce il grande valore che è la famiglia – ha detto lo stesso Ceroni -. Si potrebbe fare di più ma l’Italia è in grande difficoltà: chiudono le fabbriche, i giovani non trovano lavoro e per questo ogni anno quasi 100.000 ragazzi lasciano il nostro Paese per cercare lavoro altrove. Le nascite sono penalizzate e la popolazione italiana sta diminuendo. Speriamo che il prossimo Governo metta in atto una politica che aiuti, sostenga e riconosca il valore della famiglia quale cellula fondamentale della società, quale struttura portante dello Stato. Il Parlamento è stato impegnato per cose inutili: un anno dietro alla riforma costituzionale, mesi dietro alle unioni di fatto. Mi auguro che qualcosa possa cambiare e finalmente si metta la famiglia al centro delle discussioni”.

Un augurio ribadito dalla Isidori che, rivolgendosi alle Amministrazioni comunali assenti, ha rimarcato come “con un centesimo non ci compriamo nulla ma con tanti centesimi possiamo fare tanto: non ci sono i fondi, non ci sono i soldi ma basterebbe risparmiare sulle cose futili come le luci di Natale: lo ha fatto il sindaco di Rapagnano che, economizzando anche con gli addobbi natalizi, è riuscito ad accantonare i soldi per costruire uno dei poli scolastici più belli d’Italia. Allora a Natale controlliamo le spese comunali: noi famiglie numerose non abbiamo bisogno di tanti addobbi. La luce delle nostre case viene dai nostri figli: se ora qui togliessimo le luci, i muri e tutti i giochi, avremmo ancora il divertimento, avremmo ancora una festa, ci sarebbe ancora il calore, perché ci sono i nostri figli”.

Anche il sindaco di Fermo Calcinaro ha evidenziato le politiche familiari in atto sensibili alle esigenze delle famiglie numerose: “Il Comune di Fermo ha sempre avuto grande attenzione verso le famiglie numerose, applicando tariffe vantaggiose dei servizi a domanda individuale come il servizio mensa, scuolabus e asilo nido (a breve ci sarà l’inaugurazione del nuovo asilo). È stato fatto un altro piccolo passo di civiltà con il calcolo della Tari: le famiglie che hanno i propri figli all’università fuori sede hanno diritto ad una detrazione, altrimenti si troverebbero a pagare la Tari due volte. Ci sono tanti altri ambiti dove andare a lavorare: ad esempio, cerchiamo punti di incontro per i giovani e stiamo organizzando una città a misura di bambino e di ragazzo.”

La festa è quindi proseguita con la benedizione delle famiglie, fatta da Don Claudio della Pastorale Familiare. Subito dopo, alcune famiglie si sono spostate alla nuova sede, all’interno del Calzificio Coccia, dove ha avuto luogo un’inaugurazione molto originale. Calcinaro, infatti, non ha tagliato il solito nastro ma ad attenderlo c’erano delle sculture di palloncini: un papà ed una mamma con un bimbo in braccio e le loro braccia unite da un fiocco a forma di cuore che il sindaco ha dovuto rompere.

 


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