di Andrea Braconi
foto e video di Simone Corazza
La senologia ha due caratteristiche: la prima è che deve essere trattata ad altissimo livello, la seconda è che occorre rivolgersi a strutture in grado di dare una risposta completa, evitando fasi a spot. È perentorio Lucio Baffoni, radiologo e dirigente medico, nell’introdurci in un mese importante come quello di ottobre, caratterizzato da un’attenzione specifica per la prevenzione dei tumori al seno.
MORTALITÀ ABBATTUTA
“La prevenzione al seno – spiega il dottor Baffoni a Cronache Fermane – da tantissimi decenni ricopre un ruolo fondamentale nella vita della donna, anzi, nella buona qualità della vita di una donna. E’ sempre stato fatto un passo in più, lo screening sistematico sempre più diffuso ha abbattuto quella che era la mortalità del tumore al seno. Ma soprattutto le continue innovazioni tecnologiche portano a dei risultati che sono sempre più incoraggianti.”
IL PERCORSO SENOLOGICO
“La donna che si affaccia alla prevenzione può usufruire di una serie di presidi diagnostici e anche clinici. Rimane sempre importante il presidio mammografico e la mammografia oggi si è evoluta: attualmente lavoriamo con mammografi che sono in grado di rendere tridimensionale l’indagine, la Tomosintesi, in cui il seno viene scomposto in tante sezioni che poi vengono analizzate separatamente. Ciò aumenta notevolmente la sensibilità di questa metodica che è alla base ancora della prevenzione. È chiaro però che alla mammografia va associata tutta una serie di altri presidi diagnostici come ad esempio l’ecografia che diventa, quasi sempre, un accoppiamento obbligatorio con la mammografia. Il centro medico Palmatea possiede apparecchiature tecnologiche all’avanguardia con cui è in grado di fornire mammografie dalla Tomosintesi della General Electric, una delle più evolute in questo momento, e diagnosi sempre più precise grazie anche agli ecografi dedicati proprio alla mammella. Quindi, prestazioni di altissimo livello fatte con apparecchiature di altissimo livello.”
UN PERCORSO NON INVASIVO
“Il percorso è assolutamente non invasivo perché quella che potrebbe essere la dose radiante dannosa biologicamente erogata da una mammografia è praticamente nulla, e ovviamente l’ecografia non ha nessuna possibilità di avere danni biologici. È chiaro che alla mammografia e all’ecografia all’occorrenza vengono aggiunti altri presidi diagnostici, che servono a completare e a rendere più efficace la diagnosi: questi sono la risonanza magnetica, la citologia e l’istologia. Una donna che si approccia alla prevenzione ha la possibilità di individuare una patologia e a questo punto diventa importante dare una risposta completa. A questo, da anni, sta lavorando l’Istituto Palmatea che solitamente propone una visita iniziale da parte del senologo, a cui si associano la mammografia e l’ecografia. Da queste tre fasi si estrapola una diagnosi o anche un’ipotesi di diagnosi che va approfondita per poi seguire un percorso valido e Palmatea è in grado di indirizzare la paziente, avendo molti punti di riferimento di alta qualità al di fuori della struttura stessa in cui la donna può effettuare risonanza magnetica alla mammella, l’istologia e la citologia. Quest’ultima viene anche praticata all’interno del centro medico con un anatomopatologo che in estemporanea valuta la citologia direttamente nella struttura. Le risposte, quindi, vengono date al 99% in Palmatea, nei casi in cui è necessario ci sono delle corsie preferenziali che portano a punti di eccellenza regionali privati ma anche pubblici, in cui gli esami possono essere completati. Questo è importantissimo perché la donna che sfortunatamente si trova di fronte ad un tumore al seno deve avere una risposta completa che gli dia tranquillità e sicurezza, anche perché il tumore al seno è oggi una malattia da cui si guarisce qualora vengano messi in atto tutti i protocolli terapeutici che attualmente sono obbligati e che devono essere rispettati.”
LA STRADA TRA INFORMAZIONE E SOLUZIONE
“Negli ultimi anni l’informazione alla donna è diventata importante, assolutamente capillare. Secondo me quello che può essere migliorato è un’informazione centrale; ci vuole tanta tranquillità nell’approcciarsi alla prevenzione del tumore al seno, nella sicurezza di avere una risposta certa, la fiducia che nell’ipotesi, malaugurata, una persona debba trovarsi di fronte alla malattia, il percorso venga facilitato trovando una rassicurante mano che l’accompagni verso la soluzione del problema.”
A CONTATTO DIRETTO
“In un senso o nell’altro il senologo deve saper comunicare molto con la donna, deve saper presentare l’importanza di quello che la donna sta facendo, sia nel caso di un esame di routine sia nel caso di riscontro patologico che deve essere bene illustrato mostrando anche l’importanza di avere un percorso sicuro e protocollato. Ma soprattutto il senologo deve dare quella tranquillità che deriva dal fatto di essere certi che il problema si risolva. Quindi, è molto importante il tempo destinato all’informazione generica alla paziente. La senologia ha queste due caratteristiche: la prima è che deve essere fatta ad altissimo livello, non è possibile una senologia che venga fatta a spot. E deve essere fatta in strutture in grado di dare una risposta senologica completa: la mammografia fatta ora di qua, ora di là non va assolutamente perseguita. Va fatta in strutture che danno il diretto contatto con lo specialista.”
NEL BINOMIO UOMO/MACCHINA LA SOLUZIONE
“É chiaro che le nuove macchine che abbiamo a disposizione semplificano notevolmente la cosa, però non ci fanno rinunciare a quello che è il contatto diretto con la paziente. Come in tutte le situazioni sia di preparazione che di emergenza – conclude Baffoni – la parte umana è fondamentale.”
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