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Tre attori e un guastafeste in Patagonia,
per raccontare le Marche e l’Italia

ESPERIENZE – Oberdan Cesanelli racconta il viaggio in Argentina che partirà il 10 ottobre e che sarà caratterizzato dallo spettacolo itinerante “Tutti a teatro”. In scena anche Lorenzo Palmieri, Stefano Leva e “l'infiltrato” Piero Massimo Macchini

di Andrea Braconi

Partiranno il 10 ottobre, per rientrare martedì 31. L’arrivo a Buenos Aires dopo 14 ore di volo, il tempo di adattarsi al fuso orario ed il giorno dopo quasi 600 chilometri in auto direzione ovest con destinazione General Pico.

Da lì una lunga sequenza di tappe (Villa Regina, San Martin de los Andes, San Carlos de Bariloche, Esquel, Trelew, Viedma), prima di raggiungere Bahia Blanca. E ad ogni sosta Oberdan Cesanelli, Lorenzo Palmieri, Stefano Leva e “l’infiltrato” Piero Massimo Macchini metteranno in scena il loro spettacolo “Tutti a teatro. Viaggio semiserio in Italia”, realizzato da Lagrù Ragazzi in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Bahia Blanca ed il sostegno della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Importante anche la partecipazione dell’Avis regionale, che ha sposato il progetto.

“A nome di tutti i miei compagni di viaggio – rimarca Cesanelli – voglio ringraziare il console generale di Bahia Blanca Antonio Petrarulo, abruzzese, che ha fortemente voluto questo progetto. Un grazie va anche Juan Carlos Paglialunga del CGIE, Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Abbiamo partecipato ad un progetto del Ministero relativo alle comunità italiane periferiche, con cittadine relativamente piccole, e siamo riusciti a farne parte”.

Tutto pronto, quindi, per un’avventura da vivere in auto, con uno spettacolo creato appositamente per l’occasione. “Parla di tre attori che vanno in vacanza e dalle cui valigie esce una baracca con dei burattini che li costringono a raccontare storie d’Italia. Tra le tante maschere ci sono Pulcinella, Rugantino e Mengone Torcicolli. E con quest’ultima parliamo anche del terremoto. Alla fine si scopre che ad orchestrare questo trucco per andare in Patagonia è stato Piero Massimo, pronipote di un marchigiano emigrato in Argentina che lo stesso Mengone, di Monte San Pietrangeli, riconosce”.


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