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Mostra in Prefettura per capire la Grande Guerra: interessati anche gli studenti (VIDEO)

FERMO - Inaugurata questa mattina, 3 ottobre, nella sede della Prefettura a palazzo Caffarini-Sassatelli la mostra “Grande Guerra, fede e valore” aperta fino a giovedì 19 ottobre

 

 

 

di Alessandro Giacopetti (foto Giorgio Fedeli)

Dopo l’inno di Mameli intonato da alcune ragazze del Conservatorio “Pergolesi” di Fermo (presenti sia il presidente Carlo Verducci che il direttore Massimo Mazzoni) è stato il Prefetto di Fermo, Mara di Lullo a introdurre la mostra aperta fino al 19 ottobre, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13. Dopo aver ringraziato per la presenza tutti gi esponenti delle forze dell’ordine e delle istituzioni tra i quali Rosario Silvestro Moschella, comandante dell’Esercito nelle Marche, il Maggiore Generale dell’Esercito Massimo Coltrinari, Lorena Massucci, presidente del Consiglio Comunale, Stefano Pompozzi, vicepresidente della Provincia di Fermo, Pietro Orazi vicario generale dell’Arcidiocesi, il Prefetto ha parlato di “una mostra significativa sulla Prima Guerra mondiale, desinata soprattutto agli studenti delle scuole che si apprestano a studiarla. Si colloca nel solco di altre mostre in un quadro nazionale per commemorare l’anniversario dei 100 anni dal conflitto. La mostra – ha proseguito il Prefetto Mara di Lullo – ha un carattere innovativo perché è itinerante, e Fermo è l’ultima tappa di un percorso. Rievoca la storia della guerra sintetizzandola in ambiti tematici per favorirne la comprensione. Un ringraziamento va agli uomini dei Carabinieri e dell’Esercito che saranno attivi per agevolare la visita di chi vorrà vederla”.

Ha preso quindi la parola il Generale Rosario Silvestro Moschella, da quasi 4 anni a capo dell’Esercito nelle Marche, che ha collocato la mostra “nel quadro delle celebrazioni in atto dal 2014 per i l’anniversario dei 100 anni dal conflitto, iniziato per l’Italia il 24 maggio 1915. Questo importante evento culturale serve a comprendere le tappe propedeutiche all’ingresso dell’Italia nel conflitto già iniziato a livello europeo nell’estate del 1914. La mostra – ha spiegato il Generale Moschella – consta di 18 pannelli didattici che compongono un percorso attraverso fasi importanti del conflitto, ma anche utili a rappresentare la quotidianità di allora e uno spaccato di quanti hanno offerto un sacrificio grande anche a costo della vita. Mi piacerebbe fosse un richiamo al dovere della memoria per i fatti accaduti . Gli argomenti trattati nelle tavole espositive sono stati oggetto di incontri e seminari organizzati da noi negli ultimi anni”.

Ma è stato il Maggiore Generale dell’Esercito Massimo Coltrinari a scendere maggiormente nei dettagli inquadrando un contesto storico sia nazionale sia relativo al Fermano. “Una mostra che serve a capire un conflitto di 100 anni fa ma che non ha elementi materici o oggetti: punta sull’iconografia dell’epoca che può essere contestualizzata ad oggi per coglierne elementi di quotidianità”. Un concetto secondo Massimo Coltrinari è chiaro: “Gli interventisti dell’epoca hanno visto nella guerra la soluzione ad alcuni problemi, ma dai pannelli emerge che è stata una scelta sbagliata il ricorrere alla violenza bellica, perché non ha portato a nulla di positivo”.

 


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