di Sandro Renzi
Accoglienza revocata ad una migrante arrivata a Porto San Giorgio la scorsa primavera. Il provvedimento è stato firmato dalla dirigente del settore politiche sociali e culturali del Comune un paio di giorni fa. Si tratta della seconda revoca nel giro di pochi mesi a dimostrazione del fatto che i controlli messi in atto sia dall’ente che dalla cooperativa che gestisce il progetto Sprar funzionano. La donna, che è stata esclusa dal sistema di accoglienza dei rifugiati ed esiliati di cui Porto San Giorgio è capofila, avrebbe ospitato una persona estranea al progetto nella struttura in cui risiedeva. Così si legge nelle motivazioni. E dopo la lettera di richiamo è scattato il provvedimento di revoca. Il comportamento della donna, quindi, contravverrebbe al contratto di accoglienza che “disciplina diritti e doveri” del titolare di protezione umanitaria “nel corso della sua permanenza all’interno del sistema Sprar. La volta precedente una misura così pesante era stata adottata dagli uffici comunali nei confronti di un giovane migrante che si era reso protagonista di una furibonda lite con un altro ospite della struttura. In entrambi i casi, tuttavia, i migranti esclusi dal progetto non saranno abbandonati al loro destino ma accompagnati in un percorso di inserimento differente da quello del Comune.
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