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Alle piccole cisterne romane di Fermo la mostra di Mauro Postacchini

Si inaugura oggi, Sabato 21 Ottobre alle 18,30, nello spazio suggestivo delle Piccole Cisterne Romane, a Fermo, la personale dell’artista Mauro Postacchini, poliedrico operatore visuale che, da oltre vent’anni, assembla materiali poveri – juta, onduline metalliche, cuoio, cementi, legni dismessi – pazientemente repertati nel tempo e lasciati a decantare prima di affidare loro nuovi messaggi suggeriti dal caso.

 

Secondo Postacchini, come riporta Stefania Pasquali in uno scritto del maggio scorso, “L’assemblare è un’espressione innata, le installazioni interpretano ed appagano le sensazioni del momento”.

E l’artista fin dall’infanzia era attento a smontare tutto ciò che gli capitava tra le mani e a riprodurre piccoli utensili. Nell’esposizione fermana sono documentate le varie fasi della produzione artistica, da “Le due lune” del 1995 e “Tramonto sui Sibillini” del 2024, opere di marcato lirismo, fino a “Scudo” – premiata nel 2016 a Carassai –  grande lastra metallica vissuta, riecheggiante simbolicamente il passato della Rocca Montevarmine. Numerosi gli ironici assemblaggi di sapore new dada.

La poetica dei reperti, che ha caratterizzato la produzione del 2017, va a riaffermare la centralità del ruolo dell’artista che approfondisce l’esperienza della realtà e ci affida i suoi segni, le sue tracce, i suoi esercizi sui materiali.

Novità assoluta l’installazione site specific delle recinzioni, la più recente attrattiva per l’artista, che ha scelto di misurarsi con il concetto di barriera, ripensandolo ed interpretandolo.

La mostra rimarrà aperta fino al 1° novembre, tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00.


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