Massimiliano D’Eramo
Oggi il sindacato autonomo di Polizia (Sap), ha svolto attività di volantinaggio alla Questura e agli uffici di Polizia di Ascoli Piceno e Fermo, per segnalare: “Il disappunto su quelle che – fa sapere il segretario provinciale Sap, Massimiliano D’Eramo – sono le vicende degli ultimi tre anni legate ai trattamenti economici e alle risorse stanziate per la sicurezza che hanno avuto delle ricadute disastrose nei riguardi della comunità, del Paese e dei cittadini.
Da anni i poliziotti si sentono presi in giro perché hanno ricevuto promesse non mantenute. Sono stati decantati i cosiddetti 80 euro, rivelatisi poi qualcosa di effimero e soprattutto non idoneo e non valido né ai fini pensionistici, né della liquidazione e che da questo mese sono decaduti.
La situazione è quella così schematizzata per un agente:
Questo è il punto: nella migliore delle ipotesi, contratto futuro compreso, dando fiducia al Governo se manterrà la promessa degli 85 euro lordi, la situazione di un agente si chiuderà a -29 euro, e questo è lo specchio della gran parte di tutte le qualifiche.
Per questo motivo, domani dalle ore 11 presso la sala riunioni della Sezione Polizia Stradale di Ascoli Piceno, il Sindacato Autonomo di Polizia ha promosso “la Giornata della Verità” organizzando un’assemblea, in cui i poliziotti si ritroveranno per discutere dell’infinità di promesse fatte in tre anni. Medesima riunione si terrà il giorno seguente presso il Distaccamento Polizia Stradale di Fermo ed il 30 ottobre presso il Distaccamento Polizia Stradale di San Benedetto del Tronto.
I poliziotti sono stati oggetto di un comportamento che ha violato un obbligo perentorio previsto dalla legge. Gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa non hanno diritto di sciopero, e per questo motivo, devono essere convocati a Palazzo Chigi prima della presentazione della legge di stabilità, in ottemperanza all’art. 8bis L.195/1995.
Questo non è stato fatto perché – sostiene D’Eramo – il Governo forse non vuole assumersi la responsabilità delle infauste politiche della sicurezza, relativamente alle quali il Sap gli avrebbe presentato il conto, segnalando tutte le carenze, non solo dal punto di vista economico nella busta paga, ma tutte quelle di sistema che stanno portando al collasso dell’apparato della sicurezza, come tutto ciò che concerne gli equipaggiamenti, dotazioni, igiene e salubrità, formazione e tagli agli organici di 50.000 uomini”.
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