Gli Ultras Psg contro il minuto
di riflessione indetto dalla Figc

PROMOZIONE - I tifosi organizzati della Sangiorgese 1922 rendono noto attraverso un comunicato ufficiale che non osserveranno i 60 secondi di raccoglimento ed entreranno più tardi. "Si pensi ai problemi seri e non alle fesserie"

PORTO SAN GIORGIO – “Vedo il mondo mutarsi in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità”.

È questo il brano tratto dal Diario di Anna Frank che verrà letto prima del calcio d’inizio in tutte le gare dell’attività dilettantistica e giovanile, non prima che le squadre e gli ufficiali di gara si siano disposti al centro del campo per osservare un minuto di riflessione.

Questo è quanto deciso dal Presidente Federale, d’intesa con il Ministro dello Sport e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), per condannare i recenti episodi di antisemitismo e per continuare a coltivare la memoria della Shoah e l’impegno della società civile tutta, soprattutto assieme ai giovani, affinchè ogni contesto sportivo sia luogo che trasmetta valori e formi le coscienze.

Tuttavia gli Ultras Psg non ci stanno e attraverso un comunicato ufficiale hanno annunciato che in occasione della gara del campionato di Promozione tra Montecosaro e Sangiorgese di domani diserteranno il minuto di raccoglimento stabilito dalla FIGC ed entreranno a lettura compiuta. 

“Si pensi a problemi seri e non a fesserie – hanno dichiarato i tifosi organizzati della squadra nerazzurra di Porto San Giorgio -. Viene condannata la comparsa nei giorni scorsi a Roma di adesivi a sfondo razzista con l’immagine di Anna Frank, ma non si parla minimamente dei veri eventi tragici a noi vicini, come ad esempio dell’orrore della tredicenne stuprata a turno da due migranti in pieno centro di Ascoli o del terremotato 79enne che è tornato nella sua abitazione dopo il sisma per suicidarsi”.

“Ci deve essere uniformità: per noi sostenitori sangiorgesi, la commemorazione di domani metterebbe in secondo piano le tragedie che purtroppo ogni giorno colpiscono la nostra penisola e questo non va bene”.

Leonardo Nevischi 


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