Dario Zucca, ala-pivot della Poderosa
PORTO SAN GIORGIO – Il bar – caffè Mirò è stata quest’oggi la luminosa e calda cornice ad ospitare l’angolo settimanale dedicato alla Poderosa Basket, rappresentata dal gialloblù Dario Zucca. Tanto giovane quanto maturo emotivamente ( perché è un classe 1996 che parla con il self-control di un veterano ), il cagliaritano ( che, insieme al corregionale Sirigu, portiere del Torino, smonta la convinzione che i sardi siano di bassa statura ), ha risposto, dai suoi 201 cm di altezza, a tutti gli interrogativi posti dai giornalisti.
Zucca, sente la pressione di coach Ceccarelli che ha puntato molto su lei e Campogrande?
“Il fatto che abbia molta fiducia in me mi onora e mi dà la responsabilità di dimostrargli quotidianamente che merito la sua fiducia. Sono stato molto contento delle parole che il coach ha speso per me e questo mi spinge a dare sempre di più”.
Dario Zucca, classe 1996, giocatore della Poderosa Basket
Le sue prestazioni sono un’escalation positiva di risultati, dove vuole arrivare?
“Sono uno che non si accontenta mai, quindi posso solo impegnarmi per mantenere questo trend in crescendo: nutro la continua speranza di fare meglio. D’altronde è anche fisiologico che sia così: le prima gare sono di assestamento, poi pian piano (ma a quanto pare neanche con troppa calma!) ci si afferma sul campo partita dopo partita”.
Davanti ci sono Amoroso e Powell: che tipo di “guide” sono?
“Siamo simili come giocatori, ma hanno due approcci diversi – anticipa sorridendo – Valerio è un capitano che non le manda di certo a dire; la sua capacità di essere anche allenatore in campo fa sì che lo inquadriamo come un faro a cui riferirsi durante la partita. Ha un carattere forte e trasparente e lo dimostra anche rimproverandoci quando si aspetta qualcosa di più, ma di certo, il suo linguaggio così schietto e diretto è una qualità da vero e proprio leader che mi farà crescere ulteriormente”. Riferendosi invece a Powell, dice: “Marshwan è infinitamente paziente nel soffermarsi a spiegare determinate dinamiche e generoso nello svelarmi sempre maggiori segreti. Io in sostanza tengo le orecchie aperte e li osservo per attingere da loro il massimo possibile e per poi coglie i frutti dei loro insegnamenti”.
Dario Zucca insieme al capitano Valerio Amoroso, nel fine allenamento di martedì scorso alla Bombonera di Montegranaro
Domenica vi attende la trasferta a Treviso contro la De’ Longhi, come la vive?
“Il Palaverde è un campo ostico: si avvertirà una grande tensione. Sarà difficile da giocare con fluidità e si assisterà ad una partita di sostanza, forse non bellissima, ma davvero tosta. Loro puntano ai piani alti e ci metteranno ovviamente sotto pressione”
Quali avversari della temibile squadra veneta dovrà contenere di più?
“Affronterò grandi giocatori come John Brown e Davide Bruttini: hanno sulle spalle diversi anni di basket in più di me, ma è proprio confrontandomi con veterani della loro caratura come loro che io ho l’opportunità di evidenziare il mio modo di giocare e di maturare la mia esperienza sul parquet”
Non resta quindi che augurare a lui ed ai suoi compagni di mettercela tutta nel Palaverde di Treviso, dove molti dei 1500 abbonati ed appassionati si recheranno domenica alle ore 18.00, per seguire dal vivo questa preannunciata avvincente trasferta. A tal proposito la società XL Extralight Montegranaro coglie l’occasione per ringraziare i fedelissimi tifosi del loro supporto, in particolare ricambiando l’abbraccio metaforico che ricevono in ogni partita casalinga dai piccoli atleti delle scuole di basket locali, supportati dalle famiglie e dai loro allenatori, che ancor prima di essere coach, si confermano veri e propri educatori ai valori sani dello sport.
Silvia Remoli
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