Lettera del commissario De Micheli ai sindaci: “Li abbiamo invitati a informare le imprese sui provvedimenti utili alla ripartenza socio economica. Tutte le aziende con danni al fatturato rientrano in zona franca urbana e chi è sotto il de minimis (circa 200mila euro) non pagherà i tributi sospesi nel 2017 e nel 2018”. Poi fa il punto sia sulla Zfu, che sulla busta paga pesante, che sulla sospensione dei mutui per i privati.
LA NOTA – “In situazioni emergenziali come quelle che hanno caratterizzato il centro Italia con il sisma è facile che le informazioni si confondano”. Inizia così una nota in cui il commissario straordinario per la ricostruzione, Paola De Micheli, precisa il contenuto della lettera inviata ai sindaci del cratere sismico (leggi l’articolo) ricordando che per alcune categorie è giunto il tempo di riprendere a pagare i tributi.
LA LETTERA – “Nella lettera ai sindaci di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, abbiamo invitato gli amministratori locali a informare le imprese sui provvedimenti utili alla ripartenza socio economica”.
IL DE MINIMIS PER LE AZIENDE – “Sostanzialmente, le imprese potranno rateizzare a partire dal primo gennaio 2020 le imposte sospese nel 2016 e nel 2017, accedendo ad un mutuo completamente gratuito, da contrarre subito, le cui garanzie sono a carico dello Stato. Tali imposte andranno pagate, detratta l’esenzione in de minimis (200mila euro circa) e si verseranno solo per il differenziale anche per il 2018, come avvenuto per il 2017″.
L’ESEMPIO – Facciamo un esempio: l’impresa Mario Rossi che rientra nelle condizioni della zona franca urbana, con sede a Norcia, nel 2017 avrebbe dovuto pagare 70mila tra imposte erariali, regionali, comunali e contributi dei lavoratori. Siccome la soglia del de minimis è di 200mila euro, l’impresa non dovrà versare nulla per il 2017 e quindi potrà anche non accedere al mutuo. Se, però, il totale delle imposte dell’impresa invece che di 70mila fosse di 210mila euro, ci sarà la possibilità per l’impresa di accedere a un mutuo di 10mila euro che verrà pagato a partire dal primo gennaio 2020, senza interessi e con garanzie dello Stato (questo significa che non si vanno a toccare gli impegni bancari delle Imprese). Per il 2018, se la medesima impresa rimane sotto il de minimis continuerà a non pagare nulla. Se, invece, lo supera dovrà riconoscere agli enti coinvolti (Stato, Regione, Comuni, Inps e Inail) il differenziale oltre i 200mila euro. Specifico che nelle condizioni della zona franca urbana rientrano tutte le imprese che hanno subito danni al fatturato. Esistono, tuttavia, imprese che non hanno subito questo genere di danni ma che fanno parte del cratere sismico. Anche per queste è previsto l’accesso al mutuo di cui in precedenza. Infine, alcune misure non contenute nella lettera ai sindaci ma per le quali pure desidero fare chiarezza”.
ZONA FRANCA URBANA – De Micheli spiega che la zona franca urbana vale per le imprese e prevede un rinvio al 20 novembre 2017 (anziché al 6 novembre 2017 come inizialmente stabilito) del termine per la presentazione delle domande da parte delle imprese per accedere ai benefici e alle agevolazioni della zona franca urbana. L’intervento prevede la concessione di agevolazioni sotto forma di esenzioni fiscali e contributive in favore di imprese e titolari di reddito di lavoro autonomo che svolgono la propria attività o che la avviano entro il 31 dicembre 2017 nella Zfu sisma Centro Italia.
BUSTA PAGA PESANTE – Altro punto, la busta paga pesante: “vale per i cittadini che percepiscono reddito fisso, lavoratori dipendenti e pensionati. Prevede una rateizzazione fino a 24 mesi (rispetto ai 9 inizialmente stabiliti) e rinvio a maggio 2018 (anziché a febbraio 2018 come inizialmente stabilito) delle imposte sospese dal 24 agosto 2016”.
SOSPENSIONE MUTUI PRIVATI – La sospensione del pagamento dei mutui per i privati “verrà prorogata con un emendamento governativo, che verrà presentato la prossima settimana, al dl fiscale in discussione al Senato. Il dl fiscale entra in vigore prima della Legge di bilancio e quindi consente di anticipare i tempi di questa agevolazione. Inoltre, nel 2018, abbiamo in previsione una negoziazione con l’Abi la revisione dei piani di ammortamento dei mutui privati – la stragrande maggioranza insistenti sulle prime case che verranno ricostruite a carico dello Stato – per evitare che le rate sospese comprensive di interessi di questi due anni, vengano caricate sul solo primo anno”.
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