di Claudia Mazzaferro
Promessa mantenuta. Enzo Rossi, patron de La Campofilone, esattamente un anno fa ci aveva dato appuntamento a FICO, Fabbrica Italiana Contadina, il parco agroalimentare più grande del mondo che aprirà ufficialmente a Bologna il prossimo 15 novembre. E lo abbiamo incontrato qui in anteprima, pronto a scommettere che questi 100.000 metri quadrati dedicati alla biodiversità e all’arte della trasformazione del cibo italiano, saranno la più grande attrazione turistica dei prossimi mesi.
Alla guida della sua vetrina-ristorante-laboratorio-punto vendita all’interno di FICO uno staff giovanissimo, la figlia Maria Vittoria, Riccardo e Alberto, neo laureati, specialisti del settore e agguerritissimi. “Mi sono laureato appena un mese fa a Parma in Scienze e Tecnologie Alimentari – dice Alberto Guidi, uno dei responsabili – e sono pronto a vivere questa nuova avventura insieme alla famiglia Rossi. Mi piace Enzo, la sua apertura, il suo atteggiamento nei confronti dell’università e dei giovani, mi piace il suo approccio pulito al mercato. Farò il massimo per ricompensare la sua fiducia”. E se Alberto fa quasi tenerezza nella sua tenacia ancora da sperimentare, Enzo Rossi, filantropo e lungimirante, è molto sicuro e positivo. “Ho firmato questo contratto sei anni fa – sottolinea Rossi – ho subito detto sì quando hanno selezionato la mia azienda tra le 40 a rappresentare l’Italia. L’idea di Farinetti sposa perfettamente la mia filosofia, mettere insieme tante eccellenze che creano una sinergia importante”.
Un parco come volano di attrazione turistica a livello internazionale, favorendo il turismo con destinazione Italia e il rafforzamento dell’immagine del Made in Italy, e un luogo in cui pubbliche relazioni e clienti faranno il resto. “Questo è un percorso perfetto – continua Rossi – pensato per la famiglia, che qui trova i prodotti essenziali e ha la possibilità di fare esperienze straordinarie, difficili da praticare nella vita quotidiana, come i laboratori di produzione, il contatto diretto con gli animali. Ci sono sei “giostre” didattiche, dal fuoco al futuro con l’idroponica delle piantine, tutto racchiuso in un unico spazio. Condivido la stessa etica con le altre aziende e tutte abbiamo a cuore i bambini, il loro futuro, la loro salute. Mi sono sentito con i 38 distributori che servo nel mondo e tutti hanno espresso il desiderio di venire a visitare FICO…vuoi che gli altri, i distributori delle altre aziende, non vengano a visitare me?”. Lungimirante, appunto. Attento, proiettato al futuro con i piedi ben saldi nelle proprie radici di contadino. “Chi meglio di me poteva investire in questa avventura? E’ sempre necessario cambiare, rinnovarsi e FICO in questo momento rappresenta una nuova sfida per me”.
A microfoni spenti ci confida un piccolo segreto. Enzo Rossi, che difficilmente sta con le mani in mano, affida la sua vetrina Bolognese ai giovani e torna a casa, dove ad attenderlo c’è già un nuovo progetto che ha tutta l’aria di rivoluzionare il nostro territorio.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Bonissima