La Sutor rispetta il
pronostico battendo la
Virtus Porto San Giorgio

SERIE C SILVER - I veregrensi espugnano il PalaSavelli, teatro che nei lustri scorsi ha ospitato l'ascesa gialloblù nell'olimpo del basket nazionale, avendo ragione sui locali di coach Sansolini

PORTO SAN GIORGIO – Pronostico rispettato. La Sutor espugna il PalaSavelli, teatro di gara che inevitabilmente ha richiamato alla mente le imprese epiche degli anni d’oro, oggi patrimonio di ricordi incancellabili nelle menti degli appassionati della palla a spicchi veregrense. I padroni di casa della Virtus, relegati sul fondo della graduatoria, poco hanno potuto davanti al ritrovato slancio veregrense, messo in mostra nelle ultime due giornate di torneo.

IL TABELLINO

VIRTUS PORTO SAN GIORGIO 43: Cinti 10, Tomassini, Milanovic 2, Grossi 2, Calcinari 5, Matviychuk, Alvear 11, Andrenacci 7, Pizi 6, Mizens. All. Sansolini

SUTOR MONTEGRANARO 94: Lupetti 23, Lelli, Cioppettini 2, A. Falappa 5, Bartoli 19, E. Falappa 4, Temperini 11, Pagliaricci 2, Capancioni 2, Principi 18, Grande 8. All. Ciarpella

PARZIALI: 5 – 20, 13 – 27, 13 – 22, 12 – 25

LA CRONACA

Partita in stretto controllo, per tutto l’arco dei minuti giocati, dei ragazzi del giovane e promettente coach Marco Ciarpella, alla vigilia del match chiamato a fare i conti però con le assenze di Rossi, Cataldo nonché le non perfette condizioni fisiche di Francesco Ciarpella ( prossimo a partire per gli USA) e Selicato.

Primo quarto chiuso sul +15, un dato che lascia ben presagire il resto della contesa, dove la Sutor ha pressoché gestito vantaggio, forze e rotazioni, fino a portare chiaramente a casa ulteriori due punti da aggiungere alla classifica.

Di contro si è palesata l’ennesima Virtus di inizio stagione, caratterizzata purtroppo da tante lacune. Coach Sansolini dovrà quindi trovare presto rimedio alla situazione, insieme alla società, per fare in modo che il quintetto che scende sul paquet nel nome di una città a profonda tradizione cestistica  sia ben meritevole di altri lidi in graduatoria.

Paolo Gaudenzi


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