“Certe organizzazioni di estrema destra dovrebbero esultare di fronte alla chiusura della stazione ferroviaria. Potrebbe passare l’idea che certe discutibili passeggiate securitarie debbano essere frequentemente messe in pratica nelle nostre città. O forse dovrebbe esultare Minniti con la sua idea bislacca di combattere il degrado non agendo sui motivi che lo determinano, e cioè il malessere socio-economico, ma nascondendolo agli occhi delle persone, allontanandolo dai posti frequentati dalla gente per bene”. E’ quanto mai duro l’intervento di Giorgio Raccichini per Porto San Giorgio a Sinistra e Partito Comunista Italiano. Al centro del dibattito la decisione di tenere chiusa la stazione sangiorgese durante l’orario notturno.
“Chissà, poi – scrive Raccichini – di quali gravi colpe si sarebbero macchiati i senzatetto, dal momento che l’essere disagiati non è di certo un reato, bensì la conseguenza di un sistema economico strutturalmente fondato sulle disparità e le ingiustizie. Naturalmente non è nemmeno un reato chiedere l’elemosina, eppure in questo stesso Comune, nel 2014, si riuscì anche ad emanare un’ordinanza contro l’accattonaggio. Come fummo critici allora, lo siamo anche oggi. Mi viene il dubbio che la giusta opera di riqualificazione del centro sia perseguita anche tramite l’allontanamento di chi potrebbe svilire l’immagine del “salotto” cittadino e infastidire il sacro mondo del commercio. Spero che non sia questa la logica di certe misure adottate da chi normalmente dimostra una certa sensibilità sociale che, tuttavia, rischia di rimanere offuscata. Sarebbe stata giusta la chiusura della stazione, se al contempo fosse prevista una seria azione per aiutare chi non ha una casa ed è costretto a ripararsi in un luogo pubblico. Esiste questa azione? Sono previste delle risorse per combattere queste estreme manifestazioni di disagio socio-economico? Credo siano doverose delle risposte a queste domande. Se non ci sono queste risorse, allora dovrebbero essere riviste alcune spese, per esempio quelle a favore di istituzioni private che non hanno nulla a che vedere con la solidarietà e l’assistenza”.
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Veramente per ragioni di sicurezza tante stazioni di piccole città vengono chiuse nelle ore notturne. Le cause del disagio non sono solo e sempre di natura socio-economica.