di Andrea Braconi
“Sorgono sempre più di frequente centri privati per lo studio pomeridiano, con costi notevoli che poche famiglie possono in realtà sostenere. Mi chiedo invece se nel tempo quella realtà che oggi è stata costruita dalla Betti possa diventare più aperta al territorio, magari mettendo a disposizione qualche mezzo di trasporto e mettendo insieme le risorse dell’Ambito Sociale, del Comune e delle altre scuole, per creare una realtà ancora più importante per chi ha bisogno, mettendo a sistema i servizi”.
A lanciare l’invito è Anna Maria Isidori, dirigente scolastica dell’Istituto Scolastico Comprensivo “Ugo Betti”, forte della riuscita esperienza di “Scuola al Polo” dello scorso anno, un laboratorio di potenziamento e sostegno allo studio. E lo fa dal Liceo Artistico di Fermo, che al momento ospita la sua scuola costretta a lasciare la storica sede a causa dei danni provocati dal terremoto. “Siamo ospiti dallo scorso anno in questo stabile e viviamo un momento di transizione. Nonostante tutto, i legami con le scuole superiori sono quotidiani e agiamo in maniera positiva per erogare un servizio ancora più qualificato. Attualmente, la nostra scuola media occupa 13 aule di questo edificio, ma purtroppo non abbiamo alcuno spazio di laboratorio, un’aula magna o un’aula professori. Possiamo però considerarci fortunati ad avere una sede sicura, luminosa e facilmente raggiungibile. Un grazie va a Provincia e Comune, che hanno agito celermente”.
IL PROGETTO
Affonda le radici nell’anno scolastico 2016/2017 l’esperienza pilota pomeridiana che ha permesso a tanti alunni tra i 6 ed i 14 anni, provenienti dai vari plessi dell’Istituto Scolastico, di fruire di servizi formativi specifici. “Un progetto che ha dato buoni frutti – commenta la Isidori – con i ragazzi che hanno incrementato i loro risultati in termini scolastici. All’interno di questo spazio abbiamo selezionato delle figure docenti che appartengono all’istituto ed utilizzato delle ore per l’attività extra scolastica. I docenti hanno affrontato diverse discipline come lettere, inglese, spagnolo, matematica e anche arte”.
LE RISORSE
Poche le risorse a disposizione nella prima fase, mentre per quest’anno la Isidori potrà contare su fondi ministeriali e su un fondo PON legato all’anti dispersione scolastica, che permetterà di garantire una retribuzione degli insegnanti. “Attualmente i ragazzi sono 57: per la Primaria 7 della Sapienza, 17 della Don Dino Mancini e 10 della Sant’Andrea; per la Secondaria di primo grado 23 – spiega la dirigente -. Per tutti c’è l’assistenza allo studio pomeridiano. Poi si inseriranno nei vari moduli formativi, che prevedono criteri di selezione dettati dalla Comunità Europea e la conseguente rendicontazione per poter ricevere il finanziamento PON, che ammonta a 35.000 euro potenziali. A questi si aggiungeranno altri 5.000 euro destinati alle cosiddette aree a rischio”.
LO STATO DELL’ARTE
“Abbiamo aperto anche quest’anno con un’attività di sostegno allo studio ed il servizio continuerà per tutto l’anno. Poi avremo altri moduli di 30 ore che si inseriranno in corso d’opera:
– orienteering;
– potenziamento e sostegno allo studio;
– laboratorio di strumento musicale;
– Studio della lingua inglese tramite supporto di lettore madrelingua;
– Lezioni di lingua inglese tramite supporto di lettore madrelingua;
– miglioramento delle competenze di base relative alla lingua e grammatica italiana;
– miglioramento delle competenze di base relative alla matematica.
Pensavamo anche di proporre, dopo la fine delle lezioni, un laboratorio sul gioco libero e sul gioco strutturato.”
LE PROPOSTE
“L’integrazione con il tempo scuola non può essere solo il tempo pieno. Integrare il tempo scolastico antimeridiano credo possa essere un obiettivo importante, per qualsiasi iscritto che frequenta la scuola dell’obbligo. Con coordinatore d’Ambito Ranieri abbiamo notato che anche in città c’è un’emergenza educativa forte, mentre per quello che riguarda gli stranieri la situazione è diversa rispetto al passato: oramai questi i ragazzi sono di seconda generazione, ai quali però si aggiungono quelli che provengono da hub di accoglienza. Da questo punto di vista, credo che la scuola debba essere un punto di riferimento importante anche in termini emotivi.”
LE ALTRE INIZIATIVE
“Naturalmente come ISC le nostre attività sono molto variegate – conclude la Isidori- . Il 21 dicembre alle ore 16 sarà qui Antonio Ferrara, uno scrittore per ragazzi che ha vinto il Premio Andersen nel 2012. Compreremo i suoi libri per i nostri ragazzi e li commenteremo insieme a lui. Subito dopo Natale, inoltre, grazie all’Amministrazione comunale inaugureremo il Teatrino di Sant’Andrea, uno spazio dove si creerà con le mani e anche con l’uso della tecnologia”.
L’EMERGENZA EDUCATIVA
“Voglio evidenziare la bravura nel cogliere importanti opportunità di finanziamento – aggiunge il sindaco Paolo Calcinaro – che testimonia un approccio serio e sistematico di questo ISC. Certo, un’emergenza educativa c’è, si vede anche sui muri di questa città, ma comunque Fermo si trova in una situazione avvantaggiata rispetto ad altre situazioni: c’è molto di peggio anche a pochi chilometri di distanza. Non si può però negare un problema e metterlo come si fa con la polvere sotto il tappeto. E c’è anche un abbassamento dell’età su cui questa emergenza ricade. Quindi, ogni punto di riferimento dato è doppiamente utile.”
LE FORME DI SOSTEGNO
“Con il coordinatore d’Ambito abbiamo lavorato per riaprire la ex Polo Pop House e negli anni precedenti, quando ero vice sindaco, c’è stato anche un bell’investimento che poteva andare verso quelle attività che i ragazzi riconoscono come a loro pi vicine. Purtroppo il sisma del 30 ottobre 2016 ha reso inagibile quello spazio, ma sarà una di quelle strutture che speriamo di poter rivedere funzionanti al più presto. A questo uniamo anche altre attività che ripartiranno a breve. Penso alla Comunità Educante a Santa Petronilla e qui dobbiamo lavorare sulle attività di trasporto per farla diventare un punto di riferimento non solo per il quartiere. Altro esempio importante nell’incastro tra queste realtà è Lido Tre Archi, come abbiamo avuto di toccare con mano la scorsa estate”.
Tutte forme di sostegno verso le nuove generazioni che, ha rimarcato Calcinaro, non sono mai abbastanza. “Noto che i social rendono i ragazzini prima vulnerabili e poi propensi ad iniziare percorsi devianti, spesso si sentono più grandi dell’età che hanno e sono esposti ad insidie che noi alla loro età non avevamo. Ecco perché oltre a quanto già detto cercheremo anche di far ripartire attività come il Mangiadischi, che danno ai giovani un elemento positivo.”
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