E’ l’azienda Vittorini di Nico Speranza a vincere la terza edizione del Premio San Martino d’Oro all’eccellenza enologica, organizzato dall’Associazione Armonica-mente presieduta da Nunzia Luciani, con il patrocinio del Comune di Fermo – Assessorato al Commercio e le collaborazioni della Camera di Commercio e di Marca Fermana. In occasione dell’evento di premiazione, tenutosi domenica 19 novembre presso l’Enoteca Bar a Vino a Fermo, il Crocefisso 2015, IGT Marche Bianco, è stato insignito dell’ambito premio, prevalendo per un soffio tra i sette vini finalisti. Originale uvaggio di pecorino e sangiovese vinificato in bianco, il vino risultato vincente esprime a pieno la filosofia sperimentale di questa cantina, con vigneti a Monsampietro Morico e Montelparo. Nico aderisce alla Federazione dei Vignaioli indipendenti e produce in regime biologico certificato. Esempio di ritorno alla terra, Nico sta con passione valorizzando l’eredità ricevuta dal nonno. Le menzioni speciali, in questa edizione passate da cinque a sei, hanno visto per la prima volta premiato anche un vino spumante, il MontilliCuvèe 2014 di Casale Vitali, metodo classico da uve autoctone, passerina e sangiovese, affinato 28 mesi sui lieviti. Oltre al vincitore del concorso, altri due bianchi sono risultati meritevoli di menzione da parte della giuria: il Pecorino 2016, DOC Falerio Pecorino, della cantina Di Ruscio e il Refolo 2016, IGT Marche Malvasia, della cantina La Pila. Tre i rossi a chiudere il lotto delle menzioni, arrivati ad un passo dalla vittoria: Vallone 2013, DOC Rosso Piceno, della cantina Rio Maggio; l’Abate Pietro 2014, IGT Marche Rosso, della cantina Le Corti dei Farfensi e il Crismòn 2014, IGT Marche Rosso, della cantina Le Vigne di Franca.
Nelle parole del Sindaco Paolo Calcinaro va il plauso all’iniziativa e lo sprone a continuare nel progetto ambendo a risultati ancora maggiori. Nunzia Luciani, presidente dell’associazione Armonica-mente, organizzatrice del premio, che con coraggio da tre anni porta avanti questa iniziativa, dichiara la sua piena soddisfazione per quanto il concorso ha anche quest’anno saputo esprimere e per le numerose attività che hanno animato per tre settimane la scena fermana, attraverso filosofia, storia, architettura, musica, canto lirico, poesia e folklore. La sfida lanciata ai produttori fermani per la prossima edizione è quella di pensarsi in unità, per dare valore e mettere a sistema le diverse vie verso la qualità e l’eccellenza enologica che ognuno di loro con quotidiano impegno percorre.
Quest’anno, ad aprire la serata conclusiva è stata la voce dello scrittore Filippo Davoli che – accompagnato alla chitarra da Enrico Marcucci – ha scelto e letto versi di autori come il cinese Li Po, l’italiano Giorgio Manganelli, nonché i classici Omero (nella traduzione di Rita Calzecchi Onesti) e Omar Kayyam, dedicati al vino e alle sue “utilità” in campo amoroso e non solo.
Alla fine della ricca giornata,il convivio in musica “Di-vino Canto, buon vino e bel canto” – arie d’opera in onore al vino – con le voci di Stefania Donzelli e Agnese Gallenzi, accompagnate al pianoforte da Vincenzo De Blasis, giurati e organizzatori hanno festeggiato e brindato e la serata si è conclusa in bellezza con una degustazione di cibo e vini.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati