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Miola ci riporta in Via Zeppilli, tra i volti di un manicomio che non esiste più

FERMO - Apertura: sabato 25 novembre alle 19.30 presso l’Artasylum di Piazza del Popolo per un’esposizione intitolata Via Zeppilli che durerà fino al 3 gennaio

di Alessandro Giacopetti e Andrea Braconi

37 foto inedite e mai pubblicate prima, fatte all’interno delle stanze del manicomio di Fermo in via Zeppilli. Al centro degli scatti ci sono proprio i pazienti ospitati nella struttura, colti in momenti quotidiani, raccontati con cruda semplicità, tanto da non lasciare indifferente chi le guarda. L’autore è il fotografo Alessandro Miola che le definisce “un documento storico della città di Fermo e di quello che era il manicomio provinciale, quindi relativo all’allora provincia unita di Ascoli Piceno. Sono state scattate tra il 1990 e il 92. Quattro anni dopo il manicomio chiuse. Se fossero state pubblicate all’epoca sarebbero state definite foto di cronaca relative ad un tema che ancora oggi interessa e coinvolge cittadini di Fermo attraverso storie personali che li legano a vario titolo a quell’ambiente: ad esempio relative a parenti o familiari anche se allora le malattie psichiatriche venivano tenute in gran parte nascoste, quasi fossero una colpa. Via Zeppilli era il luogo dove il manicomio era situato, ed era un indirizzo noto in tutta l’allora provincia, da qui il titolo della personale”, ha aggiunto nella presentazione odierna lo stesso Alessandro Miola.

Alla mostra, intitolata Via Zeppilli, verranno affiancate anche altre iniziative: giovedì 7 dicembre appuntamento con esperti del settore per spiegare la cosiddetta Legge Basaglia che chiuse definitivamente i manicomi in Italia. Sarà relativo alla parte clinica con medici collaboratori proprio dello stesso Basaglia in arrivo dall’ospedale di Trieste che racconteranno le metodologie di cura, coordinati da Alessandro Metz. Giovedì 14 dicembre è in programma un incontro con Ernesto Buononno, uno dei firmatari della Legge Basaglia e uno dei primi che aprì manicomio al pubblico. Giovedì 28 dicembre ci sarà un concerto di Roberto Zechini, “Uno di nessuno, storia di Giovanni Antonelli” che narrerà le vicende di un poeta nato a Sant’Elpidio a Mare e morto al manicomio di Ancona, dopo aver passato la vita tra manicomi e ospedali psichiatrici. Voce recitante sarà Stefano De Bernardin.

Il sindaco Paolo Calcinaro ha abitato a piazzale Colombo, a poca distanza dal manicomio di via Zeppilli, “e da bambini l’interazione con gli ospiti della struttura era cosa normale. C’era quello che pregava per i morti, in via Roma. C’era Napoleone che nei pressi del negozio di alimentari di Streppa aiutava a portare le borse. Da bambini – prosegue Calcinaro – ci spingevamo con curiosità nei piazzali e cortili interni dove c’era anche un bar. Poi, da fuori, si sentivano le urla provenire da un ospedale psichiatrico che per Fermo è stato anche risorsa lavorativa, e dove venivano utilizzati metodi quali elettroshock e botte, soprattutto nel periodo successivo alla guerra”.

Una mostra ospitata ad Artasylum grazie alla disponibilità di Mariachiara Simonetti, che già in passato ha visto varie personali allestite sulle pareti del locale e altre ne arriveranno anche l’anno prossimo.


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