L’ospedale di Fermo
di Giorgio Fedeli
Caso di scabbia in un istituto scolastico di Amandola. E la notizia si è diffusa in un lampo tra genitori dei bambini dando vita a un tam tam anche sui social network. Nei giorni scorsi infatti in un bambino sono stati riscontrati i sintomi della scabbia.
Immediata la notifica al dipartimento di Igiene e Sanità pubblica dell’Area vasta 4 di Fermo che, a sua volta, si è subito attivata per mettere in moto le varie procedure sanitarie e informative richieste dal caso.
“Innanzitutto non diamo adito ad un allarmismo assolutamente ingiustificato. Casi di scabbia sono abbastanza frequenti, anche nel nostro territorio. E non stiamo certo parlando di una situazione che prevede l’allontanamento dalla scuola. Comunque sì, nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una notifica per scabbia in un bimbo che frequenta un istituto scolastico di Amandola. E come da prassi – fa sapere il direttore UOC Igiene E Sanità Pubblica dell’Area vasta 4, Giuseppe Ciarrocchi – ci siamo immediatamente attivati con le procedure, informando le famiglie dei bambini che vanno a scuola con lui e i rispettivi medici curanti. La scabbia, infatti, si trasmette tramite contatto ed è causata dall’acaro della Scabbia, appunto. C’è una precisa terapia, ossia quella di spalmarsi sul corpo della permetrina al 5%. E il parassita nell’arco di 24/48 ore scompare. Non esiste alcuna necessità di allontanamento dalla scuola. Certo, comunque, è sempre importante prevenire la diffusione della parassitosi. Il trattamento lo devono seguire tutti i membri della famiglia del bambino. E qualora qualche altro bimbo dovesse accusare del prurito, si contatti il pediatra. La scabbia è una malattia strettamente connessa all’uomo, stiamo parlando di un parassita che vive in simbiosi con l’umano e quindi finché ci sarà l’uomo ci sarà la scabbia. Purtroppo la non conoscenza della parassitosi, spesso dà adito ad allarmismi ingiustificati. Di certo questo non è il primo caso che abbiamo registrato nel Fermano”.
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