Fermo con la Tari tra le più basse rispetto a tutte le Province italiane e con la miglior performance a livello regionale? Un dato incontestabile, che però, secondo il capogruppo del Partito Democratico Pierluigi Malvatani, necessita di una lettura diversa rispetto a quella data dall’Amministrazione comunale.
“Per prima cosa – spiega Malvatani – va ricordato che Fermo è il capoluogo con il minor numero di abitanti rispetto a tutte le altre province marchigiane e inoltre, a differenza di altre realtà come Ancona e Pesaro, non ha una problematica turistica rilevante e non deve svolgere dei servizi specifici ulteriori che comportano maggiori costi. Altra tematica è quella relativa alla qualità dei servizi erogati, perché se Fermo ha una tariffa di circa 30 euro più bassa rispetto alle altre realtà è dovuto al fatto che ha il peggior servizio di raccolta differenziata. Questo secondo i dati di Legambiente, dai quali si evince che Fermo è l’ultimo capoluogo di provincia delle Marche per la differenziata.
Se poi consideriamo che Ancona e Ascoli hanno avviato anche loro il metodo del ‘porta a porta’, appare evidente che su tutto il territorio sia rimasta solo Fermo a fare una raccolta ibrida composta da diversi sistemi tra cui la vecchia raccolta con il contenitore stradale e le isole tecnologiche. Si tratta quindi di una raccolta molto variegata che non permette di raggiungere i risultati percentuali di differenziata che sono quelli previsti dalla legge, pari cioè al 65%. Questo tipo di servizio è un servizio più lontano rispetto agli standard ambientali richiesti dallo Stato, in quanto sia la Regione che l’Ispra prevedono come modalità di raccolta il ‘porta a porta’ mentre Fermo, visto e considerato che ha una discarica di proprietà, non sta spingendo in questa direzione con una serie di iniziative e investimenti come il recupero dei materiali che se attuati potrebbero far raggiungere gli obiettivi virtuosi stabiliti.
Un altro importante aspetto da sottolineare è che rispetto a tutti gli altri capoluoghi di provincia Fermo ha anche la fortuna di avere una discarica, che attualmente abbanca i rifiuti di tutta la provincia e di molti altri territori anche fuori regione. Questo permette al Comune di abbattere i costi dei servizi facendo “cassa” con i proventi della discarica, senza così dover aumentare le tariffe per contenere i costi fissi di personale, mezzi, carburante ecc. Un vantaggio quest’ultimo che però non durerà in eterno. I cittadini devono infatti sapere che la discarica non è infinita, e continuando gli abbancamenti di questo passo tra qualche anno il problema si potrebbe presentare in maniera importante ai futuri amministratori, i quali saranno costretti a coprire le spese di una situazione che vede ad oggi un sottopagamento dei servizi per attingere dai fondi della discarica.
“Infine – conclude Malvatani – vorrei far notare che la Tari di Fermo negli ultimi anni è stata sempre su questi standard, quindi non è così sorprendente che oggi i cittadini spendano queste cifre per i servizi soprattutto se consideriamo, come già anticipato, che la qualità del servizio offerto non consente di raggiungere le percentuali di raccolta differenziata previste dalla legge”.
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