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Tutti pazzi
per il Lago della Sibilla
:
“Una meraviglia da salvare”
(FOTO E VIDEO)

MONTEFORTINO - L'invaso creatosi a causa di una frana provocata dal terremoto ha stupito i partecipanti alla cerimonia di inaugurazione dei lavori nella Gola dell'Infernaccio

di Andrea Braconi

C’è il sindaco Domenico Ciaffaroni che, lungo la strada che conduce alla Gola dell’Infernaccio, continua a togliere con le proprie mani i massi caduti dopo le scosse dello scorso anno. C’è Pietro Ripani, guida iscritta al Collegio delle Guide Alpine delle Marche, che indica le particolarità della zona, dalla flora ai corsi d’acqua, rimarcando le principali caratteristiche geologiche. C’è una folta rappresentanza del Cai di Fermo, da sempre legato a questo scrigno dei Sibillini. Ci sono le stesse Guide Alpine delle Marche, che colgono l’occasione per ricordare al presidente della Regione Ceriscioli l’importanza di un confronto urgente, che fissi immediatamente alcuni punti fermi sull’escursionismo in montagna. E ci sono tanti, tantissimi appassionati che, dopo aver atteso per un anno, hanno potuto finalmente tornare a percorrere quel sentiero.

Domenico Pistonesi, una delle colonne del Cai di Fermo, ha voluto ringraziare le istituzioni, capaci di dare un segnale importante al territorio ma anche a tutto il Paese, ricordando l’impegno del Club Alpino Italiano per il ripristino di alcuni sentieri.

La revoca dell’ordinanza da parte del Comune di Montefortino, inoltre, ha permesso di raggiungere quello che è stato immediatamente ribattezzato Lago della Sibilla, un invaso altamente suggestivo creatosi a causa di una frana da uno sperone del Fosso delle Vene, provocata dal terremoto. “È uno spettacolo meraviglioso – ci racconta Giovanni, tra i tanti accorsi alla Gola – che mostra come la natura si trasformi continuamente. Credo, come tanti con cui ho avuto molto di confrontarmi, che forse sia necessario fare un ulteriore intervento per non rovinare questa meraviglia. Con lo scioglimento della neve e le conseguenti piene, infatti, l’acqua tende a farsi strada spostando le pietre, diminuendo così la portata del lago. Sarebbe un errore rovinare un simile patrimonio”.

 


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