MONTEGRANARO – Guardia italo-senegalese nata nel 1982 di 192 centimetri. Ousmane Gueye, insieme al play Eugenio Rivali, è una pedina riconfermata dallo straripante campionato di Serie B nello scacchiere attuale di coach Gabriele Ceccarelli. Dal posto fisso in quintetto della scorsa stagione, ad un impiego attuale in corso d’opera. Il coloured, quando chiamato ad uscire dai blocchi, risponde sempre “presente”, incidendo positivamente sull’economia del match.
Gueye, dopo una sfavillante serie di vittorie consecutive è arrivata l’amarezza della sconfitta contro la Dinamica Generale. Che cosa non è andato sabato sera al PalaSavelli?
“Ci è mancata la cattiveria necessaria per gestire e chiudere la sfida passando per un elemento: ribaltare la loro fisicità, a noi imposta dall’inizio alla fine. E’ stato un fattore che, come sapevamo, ha fatto si che Mantova approfittasse di molti secondi tiri ( frutto anche dei rimbalzi offensivi, ndr ). Il nostro attacco, sulla loro difesa, è stato quindi anche meno fluido del solito, con la loro muscolarità imposta in fase difensiva. Basta vedere i loro play, alti sopra il metro e novanta”.
Certamente, per riprendere la giusta marcia, bisognerà fare appello alle armi usate nel recente passato. Che cosa vi ha proiettati così in alto in classifica nonostante l’essenza da matricola?
“Non siamo e non voglio considerarmi una squadra da salvezza nonostante l’esordio in categoria. Staff, società e tutto il resto hanno creato, con bravura, un collettivo competitivo, quindi con dei valori. Starà a noi cercare di arrivare il più in altro possibile alla resa dei conti. Di talento nel rooster ce n’è, dovremo pertanto metterlo a frutto”.
Dopo la sosta, c’è stata la ripartenza contro Mantova ed eccoci poi a due impegni ravvicinati, a partire da domani sera con la sfida di Bergamo. Cosa teme del Basket 2014?
“Temere? Nulla. I prossimi avversari vengono da una sconfitta esterna, tornano in casa e quindi saranno carichi e motivati per cercare ovviamente un risultato positivo. Noi andremo in Lombardia per cercare di cancellare l’amarezza subita sabato, e per farlo dobbiamo tornare a giocare come sappiamo, cioè aggressivi e rapidi in attacco e con molto agonismo in difesa. Più che l’avversario, dunque, sarà necessario far ritornare lucide le nostre armi tecnico – tattiche”.
Paolo Gaudenzi
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