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Bollette acqua, incontro tra balneari e vertici Ciip: obiettivo la riduzione delle tariffe

BALNEARI - Carlo Iommi:"Chiediamo che venga prevista una fascia di costo intermedia per quando riguarda il consumo che va dai 92 a 450 metri cubi d'acqua in cui le tariffe raddoppiano ma non vengono quadriplicate per poi aumentarle ulteriormente se si supera quota 450 metri cubi"

 

di Paolo Paoletti

Un momento di confronto sereno e costruttivo, quello di questa mattina, prese la sede Ciip tra i rappresentanti dei balneari di Confcommercio Marche centrali, capitanati da Carlo Iommi, e il presidente Ciip Pino Alati. Al centro dell’incontro la problematica relativa alle bollette dell’acqua per gli stabilimenti balneari. Un tema molto sentito dal settore che chiede delle agevolazioni per far fronte alle spese. Si parla di importi che arrivano a superare anche i 1500 euro.

“Abbiamo incontrato Alati perchè i nostri associati si trovano a dover affrontare cifre importanti per le tariffe dell’acqua – spiega Carlo Iommi – il presidente Ciip ci ha dato la disponibilità per un momento di confronto che si è svolto questa mattina. Ci ha illustrato gli investimenti fatti dal consorzio sul territorio fermano e non solo e allo stesso tempo le problematiche affrontate e il processo d’innovazione messo in atto con impianti all’avanguardia. Parlando delle tariffe ci ha spiegato come esse dipendano anche dall’Ato e dalla società centrale milanese”.

Balneari che hanno presentato una proposta che sarà ora al vaglio dei vertici Ciip per un percorso quanto mai condiviso: “Parlando di tariffe, fino a 92 metri cubi d’acqua paghiamo una cifra bassa. Superato questo limite essa si quadruplica rendendo la spesa difficile da sostenere. Consideriamo – aggiunge Iommi – che 92 metri cubi d’acqua vengono consumati da una famiglia di due persone. Per questo chiediamo che venga prevista una fascia di costo intermedia per quando riguarda il consumo che va dai 92 a 450 metri cubi d’acqua in cui le tariffe raddoppiano ma non vengono quadriplicate per poi aumentarle ulteriormente se si supera quota 450 metri cubi”

Iommi che conclude: “Siamo attività che vivono con l’acqua, pensiamo anche alla passata stagione estiva in cui la temperatura di 40 gradi è stata superata più volte. Per non parlare delle docce che rappresentano un servizio anche per le spiagge libere confinanti”.

 


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