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Quando effettuare la prima visita oculistica nei bambini

Giovanni Spinucci, medico chirurgo specialista in Oftalmologia

 

I controlli oculistici vengono consigliati fin dalla prima infanzia: la diagnosi precoce di un problema agli occhi ne migliora la prognosi e rende più efficace la terapia e la riabilitazione visiva. Ne parliamo con Giovanni Spinucci, medico chirurgo specialista in Oftalmologia.*

 

Quando è consigliabile procedere con la prima visita oculistica nei bambini?

Tutti i neonati devono essere sottoposti prima della dimissione dalla nursery all’esame del riflesso rosso, eseguito dal pediatra. Il test del riflesso rosso è fondamentale per il precoce riconoscimento di malattie potenzialmente invalidanti come la cataratta congenita, il glaucoma, il retinoblastoma e le anomalie della retina e del nervo ottico. L’Accademia Americana di Pediatria raccomanda l’esecuzione del test del riflesso rosso nel periodo neonatale e durante tutti i successivi bilanci di salute. Tutti i bambini con riflesso rosso anomalo o assente dovranno poi essere inviati urgentemente ad un oculista. Una valutazione oculistica nei primi mesi di vita serve ad escludere patologie dell’occhio che, se riconosciute in tempo e adeguatamente trattate, non creeranno deficit gravi nel processo di sviluppo della vista del bambino. Mediante l’utilizzo di un collirio che dilati la pupilla si potranno escludere patologie della cornea, del cristallino, del nervo ottico e della retina. Sarà necessario inoltre valutare il movimento coordinato e sincrono dei bulbi oculari mediante una valutazione ortottica. Anche se il bambino non ha mai avuto problemi di vista è bene sottoporlo a controlli oculistici ad 1 anno, a 3 anni, a 4 anni e a 6 anni. Successivamente, secondo le indicazioni dell’oculista, va effettuata una visita ogni 1-2 anni.

 

Quali sono i difetti di vista che vanno maggiormente tenuti sotto controllo?

Nei primi anni di vita bisogna innanzitutto verificare la presenza di difetti visivi e anisometropie (differente visione tra i due occhi) che potrebbero essere causa di ambliopia (occhio pigro) e valutare la motilità oculare per escludere uno strabismo. Spesso con l’utilizzo di figure o con le “E” di Albini si riesce a valutare la capacità visiva del piccolo paziente. Instillando un collirio cicloplegico (in grado di bloccare il processo accomodativo di “messa a fuoco”) si può valutare il reale difetto di vista: vedere 10/10 non sempre esclude un vizio di refrazione. Bisogna ricordare che nella normalità i bambini possono essere ipermetropi e non manifestare alcun sintomo.

 

Ci sono dei sintomi particolari che possono mettere in allerta?

Bisogna effettuare al più presto una visita oculistica in caso di comparsa di uno strabismo improvviso oppure se si nota un riflesso bianco della pupilla (leucocoria). Inoltre la tendenza del bimbo ad avvicinare gli oggetti al viso, la sensazione di difficoltà nel vedere gli oggetti lontani, una posizione anomala della testa (torcicollo oculare), una congiuntivite che non passa con la terapia prescritta dal pediatra, sono sempre meritevoli di visita oculistica urgente. Con l’inizio della scuola dell’obbligo, il maggior impegno visivo potrebbe rendere necessariol’utilizzo di occhiali; la stessa crescita può predisporre all’insorgenza di difetti visivi.

 

Quanto può risultare importante la prevenzione?

Come in ogni ambito della medicina, la prevenzione e la diagnosi precoce di eventuali problemi di vista e di patologie oculari rappresentano un atto fondamentale nel monitoraggio dello stato di salute di un bambino. Pertanto non bisogna attendere di notare un problema agli occhi per portare il bambino dall’oculista ma la visita oculistica dovrebbe rappresentare un momento fondamentale nell’ambito dei controlli medici in età pediatrica.

 

*Il dott. Giovanni Spinucci è medico chirurgo specialista in Oftalmologia, dirigente medico UOC Oculistica Ospedale di Fermo, presidente del comitato regionale IAPB (Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità).

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Giovanni Spinucci, medico chirurgo specialista in Oftalmologia

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