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Il punteruolo rosso
continua a mietere vittime:
colpite altre 12 palme

PORTO SAN GIORGIO – Il Comune ha impegnato una spesa di 3.220 euro per i lavori di potatura da compiersi in 10 giorn

di Sandro Renzi

Il punteruolo rosso continua a mietere vittime. Altre 12 palme sono state colpite nelle ultime settimane a Porto San Giorgio. Una lotta impari quella contro il micidiale parassita che ha infestato gran parte delle palme sangiorgesi e non solo. Nonostante l’attività preventiva, nonostante le precauzioni, nonostante gli avvisi e le raccomandazioni ai privati, l’elenco delle piante malate si allunga quindi di mese in mese.

Nella migliore delle ipotesi si interviene con un’opera di potatura, in altri casi invece le palme vanno capitozzate e sono quindi destinate e morire. Basti vedere quello che è accaduto in via Petrarca. Per correre ai ripari gli uffici comunali hanno affidato venerdì scorso ad una ditta specializzata il compito di intervenire con urgenza “in quanto le palme colpite dal punteruolo rosso rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità”. Così si legge nelle determina che impegna una spesa di 3.220 euro per i lavori di potatura da compiersi in 10 giorni. E ad essere colpite nei mesi scorsi sono state anche palme storiche come quelle di piazza Bambinopoli. Decine le essenze arboree che hanno avuto a che fare con il punteruolo rosso negli ultimi tre anni e gli effetti sono sotto agli occhi di tutti.


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5 commenti

  1. 1
    Fabrizio Cimadamore il 27 Dicembre 2017 alle 17:07

    È una lotta impari! in quella piazza ho visto che una palma già tratta ha messo nuovi germogli o mi sbaglio?

  2. 2
    Marco Ciferri il 27 Dicembre 2017 alle 19:18

    Grazie alla mancata attenzione per il verde di questa Amministrazione tra 5 anni resteremo senza verde e diventerà difficilissimo ricostituire il nostro prezioso patrimonio arboreo

  3. 3
    Francesca Vitali il 27 Dicembre 2017 alle 19:55

    In tutti i comuni che hanno piantato delle palme c’è lo stesso problema. Non è colpa dell’amministrazione, ma di chi ce le ha messe.

  4. 4
    L'erba Del Vicino il 28 Dicembre 2017 alle 17:38

    Quando vennero messe non esisteva ancora questa malattia.Il problema siamo noi,che credendo di spendere meno le importammo dell Africa malate e la malattia si espanse….credendo di fregare rimanemmo fregati …e ad oggi non c’è cura

  5. 5
    Francesco Carrioli il 29 Dicembre 2017 alle 17:02

    Ma gli agronomi si fanno vivi solo per dare il benestare al taglio di piante sane?

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