di Oliviero Olivieri (Presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini)
Carissimi,
l’anno che si sta chiudendo non è stato facile per nessuno di noi, che amiamo queste straordinarie terre dei Sibillini.
Le ferite del sisma sono ancora fresche, pungenti, e reclamano una cura costante che, da parte nostra, non verrà mai meno fino a che ve ne sarà bisogno.
Orfani di una sede, ed ancora divisi tra Visso e Tolentino, abbiamo sempre cercato di dare un messaggio di unità, coerenza e speranza nel nostro agire come Ente Parco, con l’obiettivo di contribuire a rendere realistico un piano di ricostruzione che possa assicurare un futuro sostenibile a questo territorio.
Noi, per primi, ci crediamo. E portiamo avanti questo nostro “credo” con rinnovato impegno, consapevoli della difficile sfida che ci attende.
Dobbiamo sforzarci ancor di più per far capire che il Parco, in questa sfida, può essere un fattore decisivo di sviluppo, e non un elemento frenante: la partita della ricostruzione va assunta come una opportunità per ricreare ed anzi implementare quelle condizioni che, prima del sisma, stavano disegnando un territorio, ricco di attrattive naturali, di uno straordinario patrimonio culturale, di un giacimento assolutamente unico di tipicità, in grado di attrarre un flusso crescente di turisti.
E tutto questo in un ottimo equilibrio tra uomo e natura.
Quello che è stato fatto in questo 2017 lo abbiamo riassunto, per sommi capi, nell’articolo che accompagna questa lettera di auguri.
Da parte mia, ma credo di interpretare il pensiero di tutto il Consiglio Direttivo, del direttore Bifulco, dello staff del Parco e del coordinamento territoriale Carabinieri per l’Ambiente del Parco, ho la consapevolezza, nel ruolo che sono stato chiamato a ricoprire, di aver dato il massimo. Tutti noi abbiamo dato il massimo. Come il massimo hanno dato le popolazioni colpite, i sindaci e gli enti che, a vario titolo, sono stati coinvolti in questa devastante tragedia.
Da qui bisogna ripartire. Ma dobbiamo farlo insieme.
I primi frutti già si vedono, coltiviamoli con spirito costruttivo.
Questo è quel che voglio augurare a tutti noi per il 2018 e gli anni a venire.
IL 2017 DEL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI
“Abbiamo deciso di affidare ad un breve resoconto il bilancio di un anno di attività per il Parco – scrivono dall’ente – auspicando che possa risultare utile per capire le problematiche in cui i diversi uffici sono coinvolti e la mole di lavoro sviluppata. Se poi tale attività viene portata avanti in situazioni di emergenza come quella innescata dal sisma (ricordiamo lo status di terremotati di tutti i dipendenti e l’inagibilità della sede istituzionale) si potrà maggiormente apprezzare, almeno questo è ciò che si spera, l’operato di un Ente che ha cercato in tutti i modi di non far mancare il suo sostegno ed il suo contributo fattivo alla ripartenza del territorio dei Sibillini.
E visto che siamo in clima natalizio iniziamo anzitutto dai ringraziamenti alle tante persone che, in forme diverse, hanno voluto far sentire la loro vicinanza all’Ente e al territorio in cui esso opera. Contributi, donazioni, raccolte fondi, acquisto di prodotti tipici per sostenere le attività produttive locali, volontariato, una infinità di modi per farci assaporare il valore della solidarietà. Risorse che ci hanno consentito di attivare e rinforzare risposte dovute, ad esempio quelle relative alle recinzioni elettrificate per la protezione del bestiame da canidi ed altri carnivori, o implementare la nostra dotazione mezzi con un fuoristrada donato dal Parco delle Foreste Casentinesi.
Questo calore, sostenuto anche dalle migliaia di visite sulla nostra pagina Facebook, ci ha ancor più motivati sul piano operativo, sia per quel che riguarda il monitoraggio dei sentieri svolto in maniera puntuale grazie al contributo in primis delle Guide Alpine Marche, sia per la valutazione di opere, interventi ed attività soggette a nulla osta per le quali si è proceduto, in accordo con tutte le amministrazioni, cercando di accelerare l’iter ove possibile. I tempi per le risposte alle richieste di nulla osta, valutazioni d’incidenza ambientale e contributi istruttori sono stati contenuti nei termini di qualche giorno lavorativo, ed in alcuni casi emanati ad horas, proprio al fine di agevolare al massimo le varie attività poste in campo da cittadini, imprese, autorità competenti.
È proseguito il nostro impegno per la salvaguardia e tutela del patrimonio naturale del Parco a cominciare dagli animali come, ad esempio, la cerva Carlina che, sebbene fuggita dopo il terremoto insieme ad altri ungulati a causa delle frane che hanno rotto le recinzioni del centro faunistico di Castel Sant’Angelo sul Nera, è stata recuperata e trasferita nel Parco della Città della Domenica di Perugia. Il lupo Merlino, altro ospite del centro faunistico, vi è invece potuto rimanere grazie all’adozione di procedure che hanno consentito una corretta gestione dell’animale. E, a proposito di lupi, abbiamo continuato a monitorare la situazione delle predazioni effettuate a danno di bestiame da pascolo, cercando di salvaguardare sia gli interessi degli allevatori sia di appurare la reale incidenza dei lupi rispetto ad altri canidi. Stesso approccio è stato adottato per i cinghiali per i quali da anni il Parco attua una articolata strategia di gestione comprendente l’indennizzo e la prevenzione dei danni, il monitoraggio della specie e il prelievo selettivo mediante abbattimento da appostamento e catture.
Sul lato della promozione è da sottolineare come l’Ente abbia contribuito a mantenere viva l’attenzione nei confronti del territorio partecipando e sostenendo diverse iniziative tra cui ricordiamo almeno RisorgiMarche e Good Morning Sibillini.
Potremmo proseguire ancora con l’audizione in febbraio del presidente Olivieri alla Commissione Ambiente del la Camera per richiedere il riconoscimento del ruolo strategico del Parco nella ricostruzione e, dunque, un rafforzamento dell’organico, puntualmente ottenuto, nonché l’avvio di una ricognizione idrogeologica per individuare le aree a rischio ed avviare la relativa messa in sicurezza anche ai fini della fruizione escursionistica.
E ancora l’approvazione del protocollo per la concessione dell’emblema del Parco alle Aziende agricole, da tempo richiesto, che rappresenta un valore aggiunto per promuovere le produzioni locali; i progetti di educazione ambientale portati avanti con tenacia e professionalità dai CEA che hanno contribuito a mantenere il senso di appartenenza ai luoghi, dopo il trauma del sisma.
Last but not least, ed anzi per chiudere con un segnale di speranza questa carrellata di interventi per il cui approfondimento rimandiamo al nostro sito istituzionale nella sezione “comunicati stampa”, segnaliamo infine il rinnovo della Carta Europea del Turismo Sostenibile, uno strumento di marketing territoriale quanto mai opportuno e necessario in questa fase per predisporre le metodologie più adeguate per fronteggiare una situazione di difficoltà post terremoto del territorio sul piano turistico che non si preannuncia affatto breve.
Cosa succederà nel 2018? Ripartiamo da alcune certezze: intanto l’avvio dei lavori per la costruzione della nuova sede del Parco, sempre a Visso; il fatto che circa l’80% dei sentieri risulta agibile; la prosecuzione di Good Morning Sibillini e di altre azioni di promozione turistica ma, soprattutto, l’impegno per far sì che torni fruibile nella sua interezza, anche grazie alle strutture ricettive provvisorie che verranno a breve allestite, il Grande Anello dei Sibillini”.
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