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“Montegranaro ‘scippa’ venti posti di RSA al territorio dei Sibillini”, la rabbia dell’ex sindaco

AMANDOLA - Riccardo Treggiari:"L'antifona era chiara sin da quando il Comune, con toni decisi, rifiutò l'offerta di ospitalità provvisoria della RSA nella vicina Comunanza. Quei venti posti letto appoggiati  nella struttura comunanzese, quindi fuori dal perimetro dell'area vasta sanitaria di Fermo, sarebbero tornati sicuramente alla base"

 

L’ex sindaco di Amandola, Riccardo Treggiari

“Era un semplice sospetto, dettato dalla paura di chi avverte il pericolo, e così lo avevamo gridato ai quattro venti, con largo anticipo sulla conclusione della vicenda. Al fine, la spiacevole notizia, per noi si intende, è giunta: Montegranaro scippa venti posti di RSA al Territorio dei Sibillini”. L’ex primo cittadino di Amandola Riccardo Treggiari esprime tutta la sua rabbia.

“L’antifona era chiara sin da quando il Comune di Amandola, con toni decisi, rifiutò l’offerta di ospitalità provvisoria della RSA nella vicina Comunanza – scrive Treggiari –  Quei venti posti letto  appoggiati  nella struttura comunanzese, quindi fuori dal perimetro dell’area vasta sanitaria di Fermo, sarebbero tornati sicuramente alla base, tranquillizzando così chi alimentava antidiluviani e beceri campanilismi. Con Montegranaro, territorio fermano come Amandola, il discorso è diverso ed i letti, come per il principio fisico dei vasi comunicanti, possono migrare da una struttura all’altra, come si è potuto vedere, in modo semplice ed indolore”.

Treggiari che aggiunge: “Il gioco era chiaro per tutti, sin dalle battute iniziali. Intanto, in Amandola, con i posti ridotti da quaranta a diciotto, c’è lo spirito per inaugurare la sede provvisoria della RSA nei locali del dismesso edificio ex scolastico costruito alla fine degli anni ’50. Centinaia di migliaia di euro spesi, utilizzando fondi del Comune, senza apportare il minimo miglioramento antisismico alla struttura. E tutto questo in attesa di spostarsi, prima in un’ ala del vecchio nosocomio amandolese, poi, a lavori ultimati, nel fantomatico nuovo ospedale di Pian di Contro. Perché questo sperpero di pubbliche risorse quando esistevano fondi della ricostruzione già destinati al ripristino della esistente RSA, struttura antisismica, rimasta integra, dopo il sisma, nelle strutture portanti? La RSA, che ha riportato danni nelle tramezzature, non strutturali, riparabile con modeste somme, è in stato di totale abbandono e degrado. La dirigenza Asur, che ha autorizzato il “precario” servizio RSA nella vecchia scuola elementare, qualche risposta ai cittadini dovrà pur darla. Non credete?”

 


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