Assalto al Bon Cafè: ladro scappa
con soldi e bottiglie ma lascia
una scia di sangue

PORTO SANT'ELPIDIO - Il titolare Massimiliano Rieti: "Si lavora con un forte senso di insicurezza. Qui dalle nostre parti ci sono stati diversi furti anche in case o auto. Lavoriamo col morale a terra ma ci facciamo forza e andiamo avanti"

di Giorgio Fedeli

Ha mandato in frantumi un vetro antisfondamento del bar Bon Cafè di Porto Sant’Elpidio. E poi, con un’operazione non semplicissima, è entrato proprio dal buco all’interno del pubblico esercizio. Una volta dentro, forse anche a causa dell’allarme entrato in azione, ha avuto giusto il tempo di arraffare gli spiccioli all’interno del registratore di cassa scagliato a terra, e un paio di bottiglie. E via a far perdere le sue tracce nella notte. Ma non proprio. Anzi. Il bandito che questa notte, intorno alle 4,30 ha preso di mira il bar lungo la statale Adriatica, entrando dalla porta laterale, quella in via Oberdan per intenderci, di tracce sul posto ne ha lasciate diverse. E gli potrebbero costare care. Sì perché il bandito nell’entrare, o uscire dal bar si è tagliato con i vetri della porta.

E infatti, questa mattina, il titolare del pubblico esercizio, Massimiliano Rieti, quando è arrivato al lavoro, intorno alle 5, oltre ai danni e al denaro, circa 200 euro, e alle bottiglie scomparse, ha trovato a terra una scia di sangue: “Ho chiamato i carabinieri che sono subito intervenuti. E con il reparto scientifico hanno prelevato delle tracce ematiche. i vicini hanno sentito dei rumori ma pensavano fosse causato dai camion dei rifiuti. E poi anche l’allarme. Si lavora con un forte senso di insicurezza. Qui dalle nostre parti ci sono stati diversi furti anche in case o auto. Lavoriamo col morale a terra ma ci facciamo forza e andiamo avanti“.

Il vetro mandato in frantumi con un mattone

Le tracce di sangue del bandito e il mattone usato per infrangere il vetro

 


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