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“Nessun patrocinio o contributo a chi si richiama al Fascismo”: ordine del giorno di Torresi e Rossi

POLITICA - La richiesta è stata inoltrata questa mattina dai due consiglieri di minoranza, che invitano sindaco e giunta "ad intraprendere le iniziative necessarie affinché siano integrate le disposizioni e i regolamenti comunali in materia di occupazione suolo pubblico e concessione di spazi"

Nella mattinata di oggi i consiglieri comunali Giulia Torresi e Massimo Rossi hanno presentato una proposta di ordine del giorno con l’obiettivo di vincolare la concessione di contributi, patrocini, locali, spazi, strutture pubbliche del Comune di Fermo ad una formale dichiarazione di rispetto dei valori della Costituzione antifascista.

Questo il testo del documento:

Il Consiglio Comunale di Fermo

Visti

i regolamenti comunali in materia di concessione di patrocini, agevolazioni economiche, contributi finanziari, concessione di strutture ed attrezzature di proprietà comunale, nonché il regolamento per l’occupazione di suolo pubblico

Considerato che:

la Costituzione della Repubblica Italiana nella XII Disposizione transitoria e finale recita: “E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. …”

i principi esposti in Costituzione sono stati successivamente ripresi dalla Legge n.645 del 20 giugno 1952 che titola “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”;

la Costituzione della Repubblica Italiana, nell’insieme dei suoi valori, rigetta ogni espressione di stampo fascista e razzista;

Vista:

la Legge 25 giugno 1993 n.205, nota come “Legge Mancino” che:

punisce la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale ed etnico;

punisce l’istigazione, con qualunque modalità, a commettere atti di violenza o di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi;

vieta ogni associazione, organizzazione, movimento, gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi;

Considerando inoltre che:

lo Statuto del Comune di Fermo all’art.1 recita: ”Il Comune di Fermo rappresenta la comunità locale, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo, ispirandosi ai valori ed agli obiettivi della Costituzione Italiana nata dalla Resistenza… Favorisce una cultura di pace, di fratellanza, di tolleranza, promuove il dialogo interculturale… inoltre promuove l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati, fondate sui principi di solidarietà e di riconoscimento delle diverse culture”

Condiviso:

quanto esposto dal Comitato Provinciale di Fermo dell’Associazione Nazionale Partigiani in una recente nota inviata al Sindaco ed a tutti i capigruppo consiliari nella quale si sostiene che:

si vanno diffondendo e, talvolta, radicando, in diversi contesti locali del Paese, organizzazioni dichiaratamente fasciste e/o naziste o, comunque, che si ispirano a formule, stereotipi, simboli, comportamenti legati a quelle esperienze storiche;

gli slogan e i modelli sub culturali che tali organizzazioni propongono trovano spazi ricettivi in coscienze culturalmente deboli e in contesti sociali fortemente provati dalla crisi economica, sociale, politica, culturale, valoriale;

i canali utilizzati per veicolare tali ideologie sono i più diversi: si va dalle tifoserie delle “curve” ai convegni “negazionisti”, dalle provocazioni per strada ai pestaggi degli stranieri, dalla distribuzione di cibo ai “poveri: solo se italiani” alla marcia razzista e xenofoba,… sino alle candidature alle elezioni comunali;

l’espansione di tale fenomeno è stato favorito dall’indifferenza, dalla sottovalutazione e dalla tolleranza democratica delle Istituzioni, ed a volte anche dalla compiacenza di alcune forze politiche e sociali;

negli ultimi tempi significative decisioni del Ministero degli Interni, di alcune Questure e di alcuni Comitati provinciali per la sicurezza e l’ordine pubblico, stanno dimostrando una maggiore attenzione al fenomeno da parte delle Istituzioni.

diversi Comuni: Ancona, Milano, Torino, Siena, Cesena, Forlì, ecc. hanno deciso di dare il loro contributo alla difesa attiva della democrazia da ogni forma di violenza e rigurgito fascista, negando spazi e strutture pubbliche a chi professi e voglia diffondere quelle idee e quei comportamenti contrari ai dettami della Costituzione e delle nostre leggi ordinarie.

Tutto ciò premesso e considerato, impegna il Sindaco e la Giunta:

ad intraprendere le iniziative necessarie affinché siano integrate le disposizioni e i regolamenti comunali in materia di occupazione suolo pubblico e concessione di spazi con le seguenti disposizioni:

“Non possono in alcun modo essere concessi patrocini, agevolazioni economiche, contributi finanziari, occupazione di suolo pubblico o di utilizzo di locali e/o strutture di proprietà comunale alle organizzazioni ed associazioni:

che si richiamino all’ideologia fascista, ai suoi linguaggi e rituali, alla sua simbologia,

che esibiscano e pratichino forme di discriminazione incoerenti con l’art. 3 della Costituzione,

che, anche per i contenuti desumibili dagli avvisi informativi e dal materiale nell’occasione divulgato, prefigurino una lesione ai principi Costituzionali dell’antifascismo, dell’integrazione, della tolleranza e della democraticità.

E’ vietato, inoltre, nelle iniziative per cui si richiede concessione delle sale e degli spazi e delle strutture comunali, esporre immagini, simboli e rappresentazioni o compiere gesti che possano essere riconducibili ai regimi fascista e nazista o propagandare idee volte a sostenere le discriminazioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di orientamento sessuale o verso qualsiasi condizione di disabilità o di disagio sociale.

Comportamenti difformi a quanto stabilito ai commi precedenti, potranno costituire, così come accertati, motivo di immediata sospensione dell’iniziativa e di revoca dell’autorizzazione eventualmente concessa.

L’organo accertatore (Polizia Urbana) intimata ai trasgressori la sospensione dell’iniziativa non conforme a quanto previsto dai commi precedenti, informa contestualmente l’Autorità di Pubblica Sicurezza e la Procura competente per la valutazione di eventuali ipotesi di reato previste dall’ordinamento vigente.

Qualsiasi concessione di patrocini, agevolazioni economiche, contributi finanziari, occupazione di suolo pubblico, di sale, strutture, dovrà essere comunque preceduta dalla sottoscrizione di una dichiarazione di rispetto della Costituzione Italiana, con particolare riferimento alla XII disposizione transitoria e finale, come quella che, allegata al presente ordine del giorno, ne costituisce parte integrante.


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