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Nelle cassette di Montepacini
le eccellenze di un territorio, aspettando
il recupero della casa colonica

FERMO - Marco Marchetti, coordinatore della Fattoria Sociale, fa il punto sull'assemblea di ieri e lancia i nuovi progetti, dall'agricoltura alla scuola, dallo sport all'autodeterminazione

di Andrea Braconi

La crescente attenzione delle famiglie ha fatto lievitare anche un forte senso di responsabilità. E nonostante i 40.000 euro per il bando nazionale Coltiviamo Agricoltura Sociale non siano arrivati (nonostante i 1.200 voti online ottenuti dal progetto “Welfare di comunità”), la conoscenza dell’esperienza di Montepacini è lievitata. “E questo è accaduto grazie all’impegno di tutti” sostiene Marco Marchetti, coordinatore della Fattoria Sociale delle ragazze e dei ragazzi di Montepacini, nell’introdurci ai contenuti dell’assemblea aperta tenutasi ieri pomeriggio a Fermo.

IL PROGETTO CSA

“Andrea Borraccini, che definiamo il nostro sociologo contadino, ha presentato il progetto della Comunità di Supporto all’Agricoltura. É stata una cassetta, colorata dai ragazzi e personalizzata per chi la acquisterà. Ovviamente, noi siamo stati i primi a farlo, dando l’esempio. La mia, simbolicamente, è di colore giallo e blu.

È stato fatto l’esempio della pesatura e delle caratteristiche, con i prodotti di stagione, le piante aromatiche, le uova di Montepacini e l’olio da noi prodotto con un primo ingresso nel terreno che abbiamo avuto in comodato gratuito da questa famiglia di Schio, con 2.200 uliveti a disposizione. La raccolta è stata fatta su 20 piante e abbiamo ottenuto oltre 150 litri d’olio.

Nelle cassette ci sono anche i prodotti di quei produttori locali che sono entrati nel progetto di partenariato, conferendoci prodotti scelti non casualmente. Alcuni sono soci essi stessi della Fattoria, come Fontegranne di Eros Scarafoni con il quale collaboriamo sin dal 2012: oltre a darci in affido le caprette, per le cassette ci da i suoi formaggi.

Ci sono anche Paolo Albucci, produttore di miele, l’Azienda Vittorini di Nico Speranza, che produce un vino di grande qualità, Candido Capponi, artigiano dei salumi che sta a Grottazzolina, e il pane di 180gradi. Quindi, il criterio è quello di avere partner amici o comunque persone che in qualche modo condividono un percorso progettuale.”

DENTRO LE CASSETTE

“È un’iniziativa sperimentale che partirà per 12 settimane, con consegne o ritiri a carattere appunto settimanale, il venerdì, il sabato e la domenica. All’interno della cassetta, quindi, ci saranno verdure, aromi, 12 uova, 1 litro d’olio, vino, pane, miele, salumi e 3 pezzature di formaggi. Ovviamente, non tutte le settimane saranno identiche, ma saranno sempre prodotti locali e di qualità.

Il costo per tutte e 12 le forniture è di 300 euro, mentre è di circa 25 euro per quella settimanale

Tra maggio e giugno partiremo con l’obiettivo di avere 100-150 famiglie che diventino membri, investendo nel nostro progetto. Questo perché attraverso quelle risorse vogliamo assumere le persone che stanno lavorando con noi, è un impegno grande ma ci crediamo.”

Per informazioni contattare i numeri 333.4401518 e 328.3338971, oppure scrivere all’indirizzo montepacini@gmail.com.

ULIVO E VITE, AL VIA UN CORSO DI POTATURA

“Adriano Del Zozzo, nostro socio, ha presentato un progetto su un corso di formazione sulle potature di ulivo e vite, aperto a tutti. Per l’ulivo saranno 25 le ore, con la presenza di Ugo Pazzi e Enrico Laureati; per la vite 15 ore, a cura di Nico Speranza e di un enologo. Il titolo è piuttosto originale, “Insieme potiamo… farcela”, e nell’occasione vorremmo riproporre la tematica dell’agrifitness, il cogliere occasione per dare nuovo impulso a recupero degli olivi antichi. Vorremmo fare anche dei percorsi naturalistici e queste giornate possono rappresentare per ragazzi con disabilità anche l’occasione per un’uscita, unendo con il sociale con le relazioni.”

IL SOGNO FATTORIA DIDATTICA

Da Marco Moschini, socio della Fattoria, sono arrivate le idee guida per una proposta alle scuole di fattoria didattica. “Sarà incentrato sull’educazione dello sguardo dei bambini – spiega Marchetti -, il realizzare giochi con materiale di scarto, per far capire l’importanza della diversità. Moschini ha anche proposto l’acquisto di attrezzature in miniatura, tipo un piccolo torchio per fare l’olio. È un progetto impegnativo per il quale cercheremo anche la produzione di produttori amici. Noi coltiviamo già orzo e grani antichi, ma abbiamo bisogno del supporto per tutte le altre attività.”

IL SODALIZIO CON L’ANFASS FERMANA

Nel corso dell’assemblea è intervenuta anche una mamma, Stellina Malvestiti, che ha presentato un progetto congiunto come Fattoria Sociale e Anfass Fermana. “Ci troveremo una volta al mese, alternando le sedi. Si tratta di due incontri ogni prima domenica che saranno gestiti da Matilde Morroni Mozzi. La prima ora sarà dedicata a tutti i ragazzi, nell’ora successiva entreranno i genitori mentre i ragazzi giocheranno. Per i genitori sarà una modalità di confronto, per i ragazzi un percorso verso l’affettività e un momento finalizzato a rafforzare quell’aspetto della convenzione Onu legato all’esercizio dell’autodeterminazione.”

COLLABORARE PER CRESCERE

Giuseppe Marconi, direttore dello Cser, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra diversi soggetti come la Talea, sostenendo come le opportunità formative, educative e riabilitative per i ragazzi che frequentano il centro siamo cresciute molto.

ASPETTANDO L’ADOZIONE DELLA FERMANA

I programmi futuri del Soccer Dream Montepacini, realtà che sta conquistano l’attenzione di tantissime persone, sono stati presentati da Francesco D’Addio. “Da febbraio – prosegue Marchetti – parteciperemo ad un campionato interregionale Marche-Abruzzo, organizzato dalla Fgic, che si chiama Quarta Categoria: si tratta di un torneo di calcio a 7, esclusivamente riservato a ragazzi con disabilità. Noi in squadra abbiamo già oltre 20 ragazzi ed è un’esperienza che sta crescendo molto. Probabilmente, su iniziativa della stessa Fgic, il Soccer Dream Montepacini verrà adottato da una squadra di Lega Pro, che dovrebbe essere la Fermana.”

LE VOCI DI EDOARDO E MICHELE

Non potevano mancare gli interventi di Edoardo Palazzetti e Michele Cappella, due dei ragazzi del centro. “Edoardo ha espresso la propria soddisfazione nel partecipare al torneo di calcio – sottolinea Marchetti – mentre Michele ha detto che lui diverse volte si è recato a Montepacini in compagnia mia per controllare come vanno le cose e ha riscontrato che c’è lavoro, molta attività e che le persone si impegnano.”

IL RECUPERO DELLA CASA COLONICA

“Dokita Onlus ci ha aiutato con la fondazione dei Valdesi ad acquisire attrezzature per la creazione di un ristorante all’interno della casa colonica che stiamo recuperando. Finito l’intervento, che dovrebbe avvenire entro febbraio, ad ottobre dovrebbe partire la seconda parte per il completamento dello stesso ristorante, che darà opportunità ai ragazzi di lavorare come cuochi e camerieri.

Inoltre, grazie alla scheda Aedes compilata per i danni del terremoto al ricovero degli animali e allo storico forno, potremmo recuperare quei volumi per altri progetti che vorremmo rimettere in cantiere. Ma la priorità oggi è sicuramente il completamento del recupero della casa colonica.”

UN LUOGO (ANCHE) DOVE LAVORARE

“A Fermo – conclude Marchetti – abbiamo 3 borse lavoro, 2 giovani disoccupati che fanno volontariato, 1 giovane disoccupato assunto dalla Talea, 1 tirocinante rifugiato in Garanzia Giovani ed un altro che ha terminato la sua esperienza poco fa. È importante, quindi, che ci sia la massima attenzione possibile sulle nostre progettualità, per garantire ulteriore occupazione che alzi ancora di più il livello dei servizi per i nostri ragazzi.”


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