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Venti rifugiati in città per altri tre anni,
il Comune rinnova “Sconfinamenti”

PORTO SAN GIORGIO - Il valore dell’appalto su tre anni sarà di 814.500 euro. Soldi che arrivano da Roma. A questi il Comune contribuirà con un altro 5%. Una sola la domanda arrivata agli uffici di viale Trento. Ne fanno parte la cooperativa Nuova Ricerca Agenzia Res onlus e il Cvm

di Sandro Renzi

Il Comune continuerà ad ospitare venti rifugiati nel suo territorio per altri tre anni. Il progetto “Sconfinamenti” creato all’interno dello Sprar, ovvero il sistema di accoglienza e protezione dei richiedenti asilo, è stato infatti rinnovato fino al 2020.

Venti i posti autorizzati dal Ministero dall’Interno. Nel biennio 2016/2017 lo Sprar aveva preso in carico 15 uomini e 5 donne nella cittadina costiera, concedendo la possibilità agli enti che avevano interventi in scadenza lo scorso 31 dicembre, tra questi anche Porto San Giorgio, di proseguire l’attività per il triennio successivo, di fatto riconfermando i progetti avviati. L’amministrazione Loira si è allora affidata alla Stazione Unica Appaltante della provincia di Fermo per individuare il nuovo partner a cui affidarsi per la gestione dell’intero sistema di accoglienza ed integrazione dei rifugiati. Una sola la domanda arrivata agli uffici di viale Trento in forma di rti, ovvero raggruppamento di imprese temporaneo. Ne fanno parte la cooperativa Nuova Ricerca Agenzia Res onlus e il Cvm, Comunità volontari per il mondo. A loro spetterà il compito di proseguire il progetto “Sconfinamenti”. Ed a loro il Comune sangiorgese ha provveduto ad assegnare d’urgenza la gestione del servizio per “non interrompere, né differire o sospendere” il progetto in questione e quindi continuare a dare assistenza ai venti ospiti. Intanto gli uffici provinciali completeranno “l’acquisizione dell’intera certificazione comprovante i requisiti di partecipazione alla gara”. Capitolo costi. Il valore dell’appalto su tre anni sarà di 814.500 euro complessivi, quindi 271mila euro annui. Soldi che arrivano direttamente da Roma. A questi il comune contribuirà con un altro 5%.


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