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Flavio Destro a Mestre
vorrebbe qualche uomo in più

SERIE C - Il tecnico canarino fa le ultime considerazione sulla sconfitta di sabato per poi spostare lo sguardo alla trasferta in terra veneta. Necessario il rientro degli indisponibili per uscire dal momento difficile: per Gennari, con cinque punti di sutura alla gamba, sarà quasi impossibile

Flavio Destro in sala stampa

FERMO – Ripartono gli allenamenti in vista dello scontro di sabato prossimo allo stadio Mecchia di Portogruaro (visto che la struttura sportiva “Francesco Baracca” di Mestre non è stata reputata adatta alla serie professionistica). Il tecnico canarino Flavio Destro, ancora in attesa degli sviluppi del calciomercato ( o più precisamente dell’agognato terzino), che chiuderà i battenti tra 9 giorni, deve fare affidamento sui suoi atleti, molti dei quali però, attualmente indisponibili.

Assenze pesanti infatti si sono già registrate nella partita casalinga persa contro il Sudtirol: l’incisivo Sperotto  ed il ‘tutto fare’ Misin non disputano gare al Bruno Recchioni dal 2017, e il mister si auspica di vederli di nuovo in campo in provincia di Venezia. Per non parlare di Petrucci che, squalificato, incitava i suoi compagni dalla tribuna.

Gli ultimi commenti su Fermana Sudtirol: “Potevamo fare di più in fase offensiva, dovevamo essere più lucidi e più pericolosi”, dice Destro “ma è anche vero che dall’altra parte avevamo una squadra forte con dei grandi saltatori”. E’ per questo che ha giocato la carta Da Silva e Grieco solo sul finale: “Gli avversari erano alti e potenti, Grieco è un ragazzo molto capace a dare ordine in campo ma dal punto di vista fisico, ha meno presenza di Doninelli, quindi ho basato la mia scelta solo sui centrimetri”.

L’esperimento del tridente Cremona – Lupoli- Sansovini: “Credo che non ripeterò di nuovo questa mossa”, dalla quale di certo si aspettava qualcosa di più: voleva stupire l’avversario disorientandolo, invece, non solo nessuno dei tre è riuscito a concludere in porta, ma poi si prendeva gol dalla parte opposta per autorete dello sfortunato Gennari, impeccabile fino a quel momento.

Gli indisponibili: a proposito di Gennari, è uscito dal match con il Sudtirol in barella, dopo un contrasto a tre metri dall’area, da cui si riporta come ricordo ben cinque punti di sutura ed una forte contusione (sperando non ci sia dell’altro) alla tibia.

Si nutre invece la speranza di recuperare il capitano Comotto, che sabato ha lasciato il campo visibilmente provato e con qualche risentimento dovuto ai malanni della settimana precedente.“Non voglio usare scusanti, anche perché, come sapete, non mi piace nascondermi dietro a niente, ma bisogna ammettere che ogni settimana devo fare i conti con un infortunio o un imprevisto, anzi, ben più di uno”. Insomma le defezioni non volontarie non aiutano l’intero team ad uscire dal buio.

La trasferta a Mestre: “E’ una squadra da temere perché visibilmente in salute: 6 punti in due partite, forte della vittoria, carica, come è giusto che sia per chi riesce a riportarsi un ottimo risultato da Gubbio (contro la quale ha vinto sabato per 3 reti a 1)”. Non mette le mani avanti con pessimismo, ma si limita a vedere le cose come stanno: “Se almeno riuscissi a recuperare qualcuno dei miei finora fuori uso, non sarebbe male, anche perché attualmente sono senza certezze: spero in settimana di avere risposte dallo staff e dagli stessi ragazzi”.

Campionato difficile ed imprevedibile, basti vedere il Vicenza: “L’ho sempre sostenuto: la Serie C è un campionato di sofferenza. Non era facile prevedere la vittoria del Vicenza (società fallita) a Teramo, ma questo significa che il carattere, la spinta emotiva (un vero e proprio spirito di sopravvivenza) a volte sono i fattori determinanti che fanno cadere ogni tipo di pronostico. Il Vicenza ha davvero dato prova di carattere con una grande prestazione”. Continua: “Dobbiamo abituarci che in serie C nulla deve sorprenderci, dobbiamo solo pensare a fare del nostro meglio e fare i conti con noi stessi”.

Silvia Remoli


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