di Leonardo Nevischi
Dopo l’iniziativa dello scorso anno dal titolo “Liberi di… Liberi da…” focalizzata sullo sport come prevenzione e contrasto delle forme di dipendenza e violenza, nella quale intervenne Roberto Anteghini autore del libro “Salvato da un maledetto destino” sul tema “Quando lo sbaglio lo cerchi”, anche quest’anno l’Atletico Calcio Porto Sant’Elpidio si è adoperato per garantire una formazione a 360 gradi dei suoi atleti. Domani sera, presso la sala delle conferenze della Croce Verde di Porto Sant’Elpidio, alle ore 21.15 si terrà un incontro con le associazioni di volontariato Admo, Avis, Aido e Croce Verde appunto, che avrà come punto cardine la diffusione della cultura della donazione.
La società calcistica elpidiense di Annarita Pilotti ormai da diversi anni si sta muovendo per formare i propri atleti non solo dal punto di vista tecnico e sportivo, ma anche psicologico, fisiologico e relazionale, tanto da arrivare ad essere riconosciuta come una “Scuola Calcio d’élite”. L’Atletico Porto Sant’Elpidio spera di poter concorrere anche quest’anno per tale riconoscimento, perché la scuola calcio vuole essere un luogo di incontro e formazione, non solo sotto l’aspetto sportivo bensì anche educativo. Già dallo scorso anno lo staff della squadra si è arricchito di figure di prim’ordine, di cui fanno parte anche figure professionali quali la psicologa, la nutrizionista e la fisioterapista, per la realizzazione di un percorso rivolto sia ai piccoli che ai loro genitori su come vivere correttamente l’esperienza sportiva.
Il progetto di quest’anno, che verrà trattato domani sera, ha un profilo più positivo rispetto a quello precedente e non riguarderà gli sbagli, i rischi e i pericoli che i ragazzi possono incontrare nella loro crescita, ma bensì approfondirà tre aspetti molto importanti per il benessere degli atleti, ossia assumere comportamenti salutari per vivere meglio con sé stessi, poter essere d’aiuto per gli altri imparando a conoscere strumenti come ad esempio il defibrillatore e promuovere la consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Il nome del progetto, appunto, è “BenEssere con lo sport” e sarà diviso in due parti e in altrettanti appuntamenti. Quello del pomeriggio sarà rivolto esclusivamente ai bambini delle annate 2009, 2010, 2011, 2012 e avrà uno scopo ludico (utilizzo di strumenti e linguaggi) e formativo; mentre l’appuntamento della sera (ore 21.15) sarà più informativo e di riflessione, con la partecipazione di partner del territorio, e avrà come referenti i genitori e tutti gli adulti che vorranno partecipare. Le famiglie sono tenute a rispondere numerose, perché i genitori hanno il dovere di aiutare la società nel far comprendere che questi sono percorsi utili per la crescita dei propri figli.
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