di Andrea Braconi
“È stata una bellissima esperienza e quando mi hanno fanno parlare mi sono sentito al 100% africano, come a rappresentare tutti i miei amici”. È felice Musa Darboe, 22enne proveniente dal Gambia, da alcuni anni in Italia e protagonista di un percorso di formazione a Montepacini di Fermo. Musa oggi era a Roma insieme a Marco Marchetti, coordinatore e portavoce della Fattoria Sociale delle ragazze e dei ragazzi di Montepacini, per ritirare un importante premio dal Forum Nazionale Agricoltura Sociale.
“Ho parlato della mia esperienza a Montepacini – racconta Musa – e ho detto che la cosa più importante è stare con i ragazzi, che sono dei fenomeni: loro ti insegnano il vero amore. E poi giocare insieme a loro è una cosa fantastica, a calcio o in ogni altro momento. Mi fanno stare bene”.
Perché Musa, dopo aver trovato lavoro in un’azienda calzaturiera del Fermano, a Montepacini è comunque rimasto come aiutante e tutor dei ragazzi disabili della struttura.
“Oggi ce la siamo cavata bene – aggiunge Marco Marchetti – un po’ perché oramai io e Musa siamo come Gianni e Pinotto, siamo una coppia collaudata. Lui è stato l’unico ragazzo africano che è intervenuto in occasione di queste giornate di formazione romane e ha raccontato la sua storia, da quando cioè nel 2014 ha iniziato l’attività di agricoltura sociale mentre era in accoglienza al Seminario di Fermo. Lui ed altri ragazzi purtroppo non sono rimasti a lavorare con noi, all’epoca non eravamo strutturati, ma hanno intrapreso un percorso e costruito relazioni che gli hanno consentito di avere uno sbocco nel mondo del lavoro. Musa oggi lavora in una fabbrica di scarpe e anche altri hanno trovato impiego. Tutti, però, sono rimasti come aiutanti e tutor della squadra di calcio”.
Marchetti, ricevuto da Don Franco Monterubbianesi, ha raccontato l’esperienza di Montepacini, partita nel 2012. “Ho ribadito come tutto nasca e si alimenti attraverso la collaborazione tra Comune, proprietario del terreno e delle case, lo Cser con i suoi 16 adulti disabili, la cooperativa Talea e la Fattoria Sociale, con quest’ultima che fa da fil rouge tra le diverse realtà. Qui a Roma abbiamo vissuto un’occasione fondamentale per saperne di più e per conoscere realtà che si muovono lungo la nostra stessa linea. Siamo stati premiati in 4 e ci hanno dato un assegno simbolico di 3.000 euro, da spendere in prodotti multimediali ed editoriali di valorizzazione della nostra esperienza, che utilizzeremo per un video o per una pubblicazione”.
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