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Servigliano, il luogo simbolo
della Shoah nelle Marche

GIORNO DELLA MEMORIA – Importante convegno sabato mattina alla presenza delle maggiori autorità e cariche istituzionali provinciali, con l’intervento musicale curato dal Conservatorio di Fermo

La Giornata della Memoria nel luogo simbolo della Shoah vissuta nelle Marche. Servigliano ha tanto da raccontare, la storia qui ha scritto pagine tragiche. Dal settembre del 1943 (dopo l’armistizio) a maggio 1944 proprio nel campo di Servigliano furono internati decine di ebrei italiani. A seguito di un bombardamento degli alleati che fece crollare una parte delle mura del campo, gli internati fuggirono (era la notte tra il 3 e il 4 maggio 1944) e per alcune decine fu la salvezza. Trentuno di loro, invece, furono ripresi, deportati a Fossoli (il 5 maggio 1944) e da qui ad Auschwitz, dove trovarono la morte nel giro di pochi giorni. Oggi ricordare ha un alto valore affinché simili atrocità non si ripetano. E con questo obiettivo, da tre lustri si sta adoperando l’associazione Casa della Memoria.

Sabato 27 gennaio, dalle 9.30 alle 12.30 nella sede della Casa della Memoria (ex stazione ferroviaria, da qui partirono i vagoni della morte), si terrà il convegno sul tema “Servigliano 1943-Servigliano 2018”, a cura di Paolo Giunta La Spada (direttore scientifico) e Giuseppe Millozzi (vice presidente). Interverranno le maggiori autorità e cariche istituzionali provinciali. L’intervento musicale sarà a cura del Conservatorio di Fermo con musiche di Williams, Bloch, Piovani eseguite da Dora Merelli, Alice di Monte, Giulia Durante (violini); Giulio Tassotti (viola); Valentina Verzola (cello); Emma Principi (pianoforte). Al termine dell’incontro verrà deposta una corona in ricordo dei deportati da Servigliano ad Auschwitz. A seguire, dalle 14.30 alle 17, Open Day: guide della Casa della Memoria saranno a disposizione per visite al Campo e al Museo. L’intero programma vede la collaborazione della Prefettura e della Provincia di Fermo, della Casa della Memoria, del Conservatorio Pergolesi di Fermo e del Comune di Servigliano.

“La Giornata della Memoria – commenta il prof. Paolo Giunta La Spada – non deve essere una celebrazione vuota, ma un momento di conoscenza, studio, confronto. La storia non si studia per guardare al passato, ma per capire come possiamo costruire un mondo in pace, senza dittature e senza razzismo. Molti fermani non sanno neanche che da Servigliano decine di ebrei furono deportati e sterminati ad Auschwitz. Sto lavorando ad una rete di scuole promotrici di pace. I giovani d’oggi sono spesso rassegnati a un nichilismo senza speranza o attratti dalle stesse ideologie violente che condussero l’Italia e il mondo alla catastrofe della dittatura e della guerra. Le scuole possono diventare non solo centri di formazione per i mestieri e i saperi del futuro, ma anche il massimo presidio di legalità, libertà, confronto democratico. All’ITI Montani di Fermo, la scuola dove ho il piacere di lavorare, stiamo andando verso un impegno formativo sempre più significativo. Agli eventi che si svolgeranno a Servigliano saranno infatti presenti le Quinte classi dell’ITI Montani di Fermo e la seconda Elettronica, che ha fatto uno specifico percorso di lettura su Primo Levi”.

Il cartellone dedicato alla Giornata della Memoria si chiuderà mercoledì 31 gennaio, alle 9.30, nella Casa della Memoria, con il convegno “Servigliano-Fossoli: verso Auschwitz”. Sarà una giornata con 3 protagonisti principali: Costantino di Sante (direttore dell’Istituto storico di Ascoli Piceno) parlerà di “Gli ebrei internati nel Piceno durante la Seconda Guerra Mondiale”; Marzia Luppi (direttrice della Fondazione ex-campo Fossoli) terrà una relazione su “Il ruolo di Fossoli nella deportazione dall’Italia”. Chiusura di Paolo Giunta La Spada sul tema: “70 anni di Storia e Memoria”.


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1 commento

  1. 1
    Carlo Angelini il 26 Gennaio 2018 alle 13:29

    A Servigliano non c’è mai stato un campo di sterminio ma di concentramento………..

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