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Ex Conceria, PG70, memoria,
per non dimenticare la storia
(FOTO e VIDEO)

FERMO - Deposizione di corone in ricordo degli internati in zona Girola. Calcinaro: "Importante il passaggio della memoria tra i testimoni diretti e le nuove generazioni"

di Alessandro Giacopetti e Simone Corazza

Quella che per molti oggi è semplicemente l’area dell’ex Conceria, sponda sud del fiume Tenna in località Girola, durante la Seconda Guerra Mondiale era identificata con una sigla. PG70. Stava a significare Campo di Prigionia numero 70. Pur sorgendo nel territorio di Fermo era identificato come il campo di Monte Urano per la prossimità dell’omonima stazione del trenino Porto San Giorgio, Fermo Amandola. Non a caso sulla stessa linea ferroviaria si trovava un altro campo di prigionia, quello di Servigliano. Quest’ultimo, oggi (sabato) dalle 14.30 alle 17.30 sarà aperto al pubblico e visitabile.

Il PG70, in data 1 settembre 1942 contava 1374 internati, secondo dati storici dell’Ufficio Prigionieri di Guerra di Roma, in maggioranza inglesi, neozelandesi, sudafricani.
Questa mattina a mezzogiorno, in occasione della Giornata della Memoria, la contrada Molini-Girola in collaborazione con il Comune di Fermo ha organizzato un appuntamento di riflessione sulla storia del PG70, divenuto poi per tutti gli abitanti della zona, la Conceria. Di fronte ad un colorato murales realizzato dall’artista Giulio Vesprini nel 2016, che ha come tema principale il fiore del papavero sono state deposte due corone di fiori, una delle quali recante la scritta “in memoria”.

Dopo la deposizione delle corone in ricordo degli internati, il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro ha definito “il PG70 uno spazio usato per rinchiudere. Il rischio attuale è che i testimoni diretti di quegli anni ci stanno lasciando. Rischiamo di restare senza testimoni diretti di quella tragedia. Serve quindi un passaggio di testimone per tramandare esperienze di quegli anni. Importante che vi siano iniziative come questa che vengono dal quartiere”.
Prezioso l’intervento di Ian McCarthy, inglese e impegnato da anni con l’associazione Casa della Memoria di Servigliano ad organizzare i percorsi della memoria denominati Freedom Trails: “Poco fa – ha detto Ian McCarthy – eravamo alla Casa della Memoria dove abbiamo ricordato i 30 ebrei deportati da Servigliano al campo di sterminio di Auschwitz e pochi giorni dopo sono morti. Io porto figli e parenti di prigionieri inglesi, americani, australiani a visitare questi luoghi e spero che il PG70 possa diventare presto un luogo della memoria e del ricordo”.
Marco Tirabassi, priore di Contrada Molini Girola, ha ricordato la rapida organizzazione della giornata “per ricordare cosa è stata la Conceria e prima ancora il campo dove vennero rinchiusi prigionieri. Vogliamo tramandare alle nuove generazioni la storia di questa zona per non tornare a compiere gli stessi errori del passato. Un luogo divenuto con il tempo un luogo di produzione e dove molti hanno lavorato”. E proprio uno dei lavoratori più longevi della ex conceria ha voluto portare il suo contributo alla mattinata: “Oggi è un luogo completamente diverso da allora, che stento a riconoscere”, ha detto un emozionato Duilio Alessandrini, nel ricordare i suoi lunghi anni di lavoro.
Presenti alla mattinata di ricordo per la Giornata della Memoria anche i consiglieri comunali Stefano Faggio e Nicola Pascucci.


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