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Dentro la Casa della Salute, Vincenzo Rea: ‘Con la Rsa integrato il percorso demenze’ (VIDEO)

MONTEGRANARO - Il direttore del distretto sanitario ripercorre la nascita della Residenza sanitaria assistenziale e la scelta dell'Area Vasta 4 di integrare i percorsi

di Andrea Braconi

foto e video di Simone Corazza

Ci sono riconversioni e riconversioni. Quella dell’ex ospedale di Montegranaro, divenuto presidio distrettuale, è una storia particolare, a dimostrazione della necessità di un lavoro costante da parte dei vertici dell’Area Vasta competente e di progettualità condivise con il territorio.

“Grazie anche alla sensibilità dell’attuale direzione  – rimarca Vincenzo Rea, direttore del distretto sanitario – questa oggi è classificabile come Casa della Salute di tipo B”.

Così siamo andati a scoprire, livello dopo livello, quali servizi vengono erogati nella struttura situata nel Comune calzaturiero, accompagnati dallo stesso Rea e dalle responsabili dei vari reparti.

“Al quarto piano abbiamo una Rsa Demenze – ricorda Rea – presentata dall’Ambito XIX a inizio dicembre e poi autorizzata dalla Regione Marche. Dopo la delibera abbiamo subito mandato l’Aut 1, il primo passaggio per l’accreditamento”.

Una Rsa che nasce, come spiega lo stesso direttore, da uno sdoppiamento. “Il terremoto del 24 agosto 2016 ad Amandola colpisce la Rsa. Bisogna evacuare e mettere in sicurezza i pazienti, quindi sui 20 che c’era ne abbiamo portati qui 9. Di tutte le strutture pubbliche che potessero ricoverare pazienti non in acuzie, l’unica libera era questa, al quarto piano, vuoto anche se pulito e riqualificato. Da Amandola ci siamo portati pazienti ed arredi, attrezzando a Montegranaro la Rsa. Questo fino all’8 gennaio 2018, quando a seguito del completamento di lavori presso la ex scuola elementare il Comune di Amandola ha dato la disponibilità di un luogo ricettivo, anche se distanziato dalla piastra dell’ospedale. Alla data dell’8 gennaio 2018 abbiamo chiesto ai pazienti del comprensorio dei Sibillini se volessero rientrare su Amandola e 6 sono subito tornati”.

A quel punto è stata fatta una scelta di tipo identificativo della struttura. Al terzo piano, infatti, c’è l’Hospice, sorto nel 2009. Al secondo piano il Centro diurno Alzheimer, inaugurato nel 2004. Al piano terra, insieme ai servizi specialistici ambulatoriali, si trova il Centro disturbi cognitivi e demenze di Area Vasta, che fa parte della rete regionale per la presa in carico, la diagnosi ed il percorso assistenziale delle demenze.

“Smantellare completamente la Rsa – sottolinea rea – sarebbe stato anche un danno erariale, oltre che strategico. Così abbiamo deciso di integrare il percorso delle demenze con una struttura di degenza territoriale”.

Struttura che andremo a conoscere in maniera più dettagliata nelle prossime settimane, grazie anche alle voci di chi qui opera e assiste i pazienti.


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