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Furto e devastazione allo chalet Jolly,
lo sfogo del titolare:
“E’ la quinta volta in un anno”

PORTO SAN GIORGIO - Il titolare Simone Chahboune: "Ho perso la fiducia. Non possiamo mollare perché lavorando tutto l'anno abbiamo un affitto da pagare e dei ragazzi che non possiamo lasciare senza lavoro in mezzo alla strada"

 

di Paolo Paoletti

“Sono con il vetraio, possiamo risentirci tra poco?” Queste le prime parole del titolare dello chalet Jolly di Porto San Giorgio Simone  Chahboune . Questa notte la terribile scoperta. Le vetrate delle porte dello stabilimento balneare, ubicato sul lungomare  nord, completamente  in frantumi. Gli infissi forzati con i segni ben visibili di quello che sembra essere un piede di porco. E ancora vasi in mille pezzi usati come ariete, terra ovunque. Una volta all’interno ancora distruzione. I malviventi hanno rovistato tra i cassetti senza alcuno scrupolo.

Rubato un computer, un mixer, una cassa per la musica e pochi spicci all’interno della cassa. Lungo la spiaggia, al confine con lo chalet Bounty, sono state ritrovate alcune bottiglie di alcolici abbandonate durante la fuga.

Dalla voce di Simone trapela rassegnazione: “Erano circa le 4.30 di stanotte quando è scattato l’allarme e quando sono arrivato mi sono trovato davanti ad una scena terribile. Prima hanno provato ad entrare dalla parte frontale forzando gli infissi, poi si sono diretti nella parte verso mare, spaccando i vetri utilizzando anche i vasi pur di riuscire ad entrare. Una volta all’interno si sono impossessati di quello che hanno trovato, hanno rovistato nella cassa e con la fretta dell’allarme sono scappati”.

Oltre agli oggetti rubati la vera beffa è rappresentata dagli ingentissimi danni che ha subito la struttura. Secondo una prima stima si parla di oltre 3 mila euro.

“Ho perso la fiducia – ci spiega Simone – sarà il trentesimo furto che subiamo da sette anni, il quinto in un anno. Una volta sono arrivati a smontare la macchinetta del caffè e abbiamo recuperato i vari pezzi dietro all’edicola del lungomare. Non mi va di chiudere. Non possiamo mollare perché lavorando tutto l’anno abbiamo un affitto da pagare e dei ragazzi che non possiamo lasciare senza lavoro in mezzo alla strada”.

Un nuovo colpo aggravato dalla distruzione che riaccende l’attenzione sul problema illuminazione pubblica del lungomare nord. “E’ un massacro – si sfoga Simone – ho dovuto far mettere delle luci nostre per migliorare la situazione almeno sulla passerella d’ingresso dello chalet. A livello comunale non abbiamo mai avuto risposte anche se di questo problema si parla da tempo. E’ diventato molto pericoloso, complice il buio e la delinquenza aumenta. La preoccupazione non è tanto per noi quanto per i nostri figli. Solo chi ha vissuto queste cosa può capire cosa di prova quando si viene svegliati alle 3 di notte dall’allarme che scatta”.

 

 

 

 


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2 commenti

  1. 1
    Anonimo il 7 Febbraio 2018 alle 16:45

    Noooo il “mio” chalet!!!! Chahboune Simone mi spiace, anche xke so che nn vi lasciano in pace!!!

  2. 2
    Anonimo il 8 Febbraio 2018 alle 7:16

    Mi dispiace davvero tanto, siamo veramente arrivati alla frutta.

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