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Ubi Banca primo istituto
di credito nelle Marche

CREDITO - Chiuso il 2017 con un utile di 690,6 milioni di euro, a fronte di una perdita di 830,2 milioni nel 2016. Al netto delle componenti non ricorrenti l'utile e' stato di 188,7 milioni (474,4 milioni il rosso 2016)

Victor Massiah

“Ubi Banca è il primo istituto di credito della regione Marche con una rete di 245 sportelli,  frutto dell’unione delle vecchie Banca Popolare di Ancona, Banca Marche e Banca Etruria  e una quota di mercato di circa il 30%”. Un anno importante per l’istituto di credito che illustra il suo bilancio ponendo le fondamenta per il futuro.

Ubi banca ha chiuso il 2017 con un utile di 690,6 milioni di euro, a fronte di una perdita di 830,2 milioni nel 2016. “Al netto delle componenti non ricorrenti  che beneficiano di 640 milioni di badwill per l’acquisizione delle tre good bank,  l’utile e’ stato di 188,7 milioni (474,4 milioni il rosso 2016). Ai soci verra’ proposto un dividendo di 0,11 euro, in linea con lo scorso esercizio, per un monte dividendi di 125,5 milioni (107,1 milioni nel 2016). “La banca –  si legge in una nota – ha deciso la vendita nel corso dei prossimi 3 anni di un pacchetto significativo di crediti deteriorati per ridurre, tra il 2019 e il 2020, sotto il 10% il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale dei crediti”.

Il Consiglio di Gestione di Ubi Banca che ha approvato il bilancio 2017 ha proposto la distribuzione di un dividendo unitario di 0,11 euro, pari a un monte dividendi di massimi 125,5 milioni, prelevato dalla riserva straordinaria. La proposta, si legge nel comunicato dell’istituto, verra’ sottoposta all’assemblea, che si terra’ in unica convocazione il 6 aprile prossimo. Il dividendo, se deliberato dall’assise, sara’ messo in pagamento con data di stacco, record date e data di pagamento rispettivamente il 21, 22 e 23 maggio prossimi.

“Il 2018 ci dovrebbe portare un incremento estremamente significativo della redditivita’ e quindi un’ulteriore realizzazione del Piano Industriale che abbiamo presentato”. Lo afferma in una nota il consigliere delegato di Ubi Banca, Victor Massiah. Per l’esercizio in corso Massiah si attende una “crescita di tutte le variabili piu’ importanti”, dal margine di interesse alle commissioni, all’asset management alle assicurazioni, una “ulteriore riduzione dei costi”, grazie alla realizzazione degli accordi sindacali. Infine dalle azioni sul credito e’ atteso “un costo del rischio piu’ basso“, con una conseguente riduzione delle rettifiche su crediti, grazie alle azioni adottate sia nel 2017 che con il principio contabile Ifrs9.

Ubi Banca sta cercando di seguire un: “via bilanciata” sugli npl, da un lato rispondendo alla pressione della Bce per ridurre i crediti deteriorati, dall’altro evitando svendite di questi asset. “E’ evidente che il ‘busillis’ della gestione degli npl si risolve attraverso un opportuno bilanciamento tra due componenti. Da un lato c’e’ un mercato che chiede di accelerare l’alleggerimento dello stock degli npl. Il mercato, e ancora piu’ le autorita’ di vigilanza. Dall’altro lato c’e’ da seguire un passo che non metta le banche nelle mani dei compratori” ha spiegato il consigliere delegato, Victor Massiah in una nota. “Noi, come sempre, cerchiamo una via bilanciata” da un lato continuando “la nostra strategia” di gestione interna, che “mi sembra stia facendo molto bene”, considerato che “nel solo 2017 la gestione interna ha ridotto questi asset di settecento milioni”. Dall’altro sfruttando “un’opportunita’ che ci viene data dai nuovi principi contabili”. L’ifrs9 permette di addebitare allo stato patrimoniale, con effetti rateizzati in cinque anni, e non al conto economico, la svalutazione di un pacchetto significativo di crediti deteriorati in vista della loro cessione.

“Noi adottiamo, per una dimensione abbastanza significativa, questa soluzione: cio’ ci permette di accelerare l’alleggerimento complessivo e ci permette di poter rendere realizzabile l’obiettivo di essere nell’ambito di una dimensione di singola cifra percentuale entro l’orizzonte di piano”, ha detto Massiah, specificando che se “il contesto di mercato ci permettera’ di fare queste cessioni in maniera piu’ veloce” cioe’ “a un prezzo piu’ vicino a quelle che sono le nostre valutazioni”, gli obiettivi potranno essere raggiunti gia’ nel 2019.

GUARDA LA VIDEO INTERVISTA AL CONSIGLIERE DELEGATO UBI BANCA VICTOR MASSIAH

 


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