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Micam, Melchiorri alle banche:
“Credete negli imprenditori,
noi diamo le garanzie”

MILANO/FERMO - Il presidente di Confindustria Fermo si rivolge a politici ed istituti di credito: "Da imprenditore vorrei che si tornasse a valutare il progetto, che spesso è più di uno, e la serietà dell’imprenditore stesso e non ci si fermasse ai bilanci, ai numeri"

Si aprono le porte del Micam, dei padiglioni della fiera Rho di Milano. “Gli imprenditori sono pronti dopo mesi passati a preparare il miglior campionario per conquistare i buyer che, come in ogni edizione, arriveranno da ogni angolo del mondo. Creatività, impegno, passione e voglia di affermare il made in Italy che ci rende unici nel mondo” sottolinea il presidente vicario di Confindustria Centro Adriatico, Giampietro Melchiorri.
A Milano non saranno solo calzaturieri e buyer protagonisti, perché mai come in questa edizione ci saranno politici nazionali e rappresentati degli istituti di credito. Due figure che giocano un ruolo chiave nella vita di una impresa” prosegue il presidente.
“Le banche, in particolare nelle Marche, hanno affrontato mesi complessi, con fusioni che hanno cambiato il panorama e molti referenti. Quello che però non cambia è la necessità degli imprenditori. Che devono ricordare una cosa, molto importante: Confindustria Fermo è stata una delle artefici principali della fusione dei Confidi, avviando il processo nel 2016 unendo il suo confidi guidato da Andrea Santori al Confidi Rabini di Ancona per crescere, seguendo una precisa strategia di servizio. Questo ha creato un primo polo di garanzie a servizio delle imprese che entro il 2018 diventerà il primo player con l’ingresso del Confidi di Fidimpresa, che fa capo alla Cna, che ha capito le potenzialità dello stare tutti assieme. Ecco una rete vincente, entra anche Pierucci di Macerata legato alla Confartigianato. Insieme, il confidi unico regionale Srgm gestirà il 63% di tutte le garanzie regionali. Una voce forte con cui sedersi al tavolo con la banca per chiedere sostegno e superare le ferree regole imposte dalla Bce. Ora diamo alle aziende che vogliono rilanciarsi e crescere, visto che il progetto di sviluppo viene valutato poco in caso di bilancio negativo, il mezzo per migliorare la relazione con il mondo del credito”.
Melchiorri su questo è chiaro: “Da imprenditore vorrei che si tornasse a valutare il progetto, che spesso è più di uno, e la serietà dell’imprenditore stesso e non ci si fermasse ai bilanci, ai numeri. Perché l’imprenditore si alza al mattino per far quadrare i bilanci, anche se non è sempre tutto matematico. Ma è il primo pensiero di ogni mattina, non c’è l’imprenditore che gioca con i debiti”.
Il punto è che una banca non può cogliere la potenzialità del campionario, “ma la solidità di una impresa è legata al suo piano di sviluppo. Poi l’istituto ha tutti i mezzi per valutarli, andando anche oltre al rating senza mai dimenticare che ci sono sfide che hanno un temine più lungo del previsto”. Famiglie serie e pronte a investire quelle che affrontano da domani (oggi per i quotidiani cartacei, ndr) il Micam: “A quelle famiglie noi diamo il sostegno con Srgm e i nostri tecnici, alle banche chiediamo di valutare qualcosa in più di un semplice più o meno”.
Ai referenti delle banche, del territorio e nazionali, si aggiungeranno i politici. Molti quelli che hanno annunciato già la presenza: “Meno burocrazia e rendere le aziende più competitive dal costo del lavoro alle incentivazioni all’innovazione all’internazionalizzazione. Questa è la base di una richiesta. Poi c’è un problema molto sentito da parte dei calzaturieri: la tutela del copyright per cercare di fermare il falso. Copie perfette, anche dove ci sono brevetti che invece vengono disattesi. E quasi tutte arrivano dalla Cina. Il Governo cosa deve fare? Parlare con la Cina, con cui stiamo sviluppando rapporti commerciali sempre più forti. Se non cambia sistema, se non blocca l’industria del falso, noi siamo senza tutela e allora lo Stato deve difenderci, arrivando aa minacciare il blocco dell’import. Potremmo parlare anche di made in che è già su tutti i tavoli nazionali ed europei, ma sarei contento che i leader politici prendessero impegni, o dessero risposte, già a queste poche sollecitazioni” conclude Melchiorri ribadendo che “tutti devono impegnarsi nei propri ruoli privati, pubblici e istituzionali a dare il massimo per far sì che ci sia una vera ripresa”.


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