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Pazzaglini risponde a Psg Ama le Marche
sulla donazione: “Usata per acquistare
beni per la scuola”

PORTO SAN GIORGIO/VISSO - Non si fa attendere la risposta del primo cittadino di Visso alla richiesta di chiarimenti da parte di Psg Ama le Marche

Giuliano Pazzaglini, sindaco di Visso

Non passa molto dalla richiesta di chiarimenti al sindaco Giuliano Pazzaglini da parte di Porto San Giorgio Ama le Marche sulla presunta vendita di prodotti solidali che è lo stesso primo cittadino a dire la sua. Il gruppo di sangiorgesi ha rivolto la richiesta a Pazzaglini a seguito di un articolo comparso su Il Fatto Quotidiano, appunto, sulla presunta vendita dei pacchi solidali. “Le presunte prove delle malversazioni – la risposta di Pazzaglini al comitato di sangiorgesi – sarebbero in una registrazione di una telefonata tra me e la loro giornalista (de Il Fatto Quotidiano) in occasione della quale avrei riconosciuto l’addebito. Per rendere evidente a tutti come stanno realmente le cose ho chiesto al FQ, tramite pec, la copia della registrazione e l’autorizzazione a pubblicarla sui canali Facebook. E’ passata una settimana e non l’ho avuta“. Sindaco che aggiunge: “In attesa di poter dimostrate, anche in giudizio se possibile, come stanno le cose, evidenzio che la prova principale contro di me, la telefonata, non viene messa a disposizione per la sua pubblicazione integrale. Non ho nulla da nascondere. Comunque visto che la domanda è specifica risponderò in modo più preciso: la donazione raccolta a Porto San Giorgio è stata utilizzata per acquistare beni donati direttamente alla scuola quindi la vicenda per cui sono accusato ne è completamente estranea. Riguardo le accuse nell’articolo la giornalista scrive che le prove sono nella registrazione della telefonata intercorsa tra me e lei. Visto che non è così e non avendo nulla da nascondere ho chiesto copia della registrazione e l’autorizzazione a pubblicarla tramite Pec (copia allegata). Purtroppo non mi è stata concessa. In attesa quindi di dimostrare come stanno veramente le cose, anche in giudizio se sarà possibile, dichiaro che ho dimostrato di non aver nulla da temere, che sarà facile ripulirmi dalle accuse che mi sono state riversate addosso ma che di certo non sarà altrettanto facile superare l’amarezza che la vicenda ha generato”.


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