di Andrea Braconi
con la collaborazione di Valentina Recchia e Francesca Porto
Una settimana vissuta in un’aula di scuola, insieme agli studenti, rovescia la prospettiva. Se poi il laboratorio al quale ti hanno invitato dirigente ed insegnanti della “Da Vinci-Ungaretti” di Fermo capita subito dopo i fatti di Macerata, ecco che sale la preoccupazione per 5 mattinate di consigli, sperimentazioni e lavoro sul campo. Invece, sono stati proprio loro a dare l’esempio, a spingere la riflessione esattamente lì, dove il giornalismo dovrebbe fermarsi: alla narrazione, il più possibile obiettiva.
Loro sono Maria Celeste Streccioni, Ilaria Savarese, Esmeralda Traini, Ilaria Copponi, Diletta Cuccù, Beatrice Decembrini, Sara Massaroni, Leonardo Pratesi, Matilde Albanesi, Sofia Castelli, Gabriele Porrino, Tommaso Bruni e Roberto Nobile.
Loro si sono scelti i temi e hanno formato 4 distinte redazioni: ambiente, cronaca, sociale e sport.
Hanno fatto domande, senza esitazioni. Hanno chiesto come vive e che tipo di giornata ha un giornalista di un piccolo territorio come quello Fermano. Cosa gli piace raccontare e cosa detesta. Se preferisce muoversi da solo o con un gruppo. Cosa sogna e cosa lo spaventa. E come reagisce, specie se impegnato nel mondo virtuale dei social network, di fronte a critiche o insulti.
Poi, sempre loro, hanno cominciato a costruire i rispettivi articoli, qualcuno di fantasia, qualcun altro con un vero piglio da professionista. Quello che troverete nel video (realizzato da Maria Celeste, Ilaria, Esmeralda e Ilaria) e che leggerete tra qualche riga è frutto del loro impegno. E di una sensibilità che – a dispetto di un’opinione pubblica che continua quasi ad essere indifferente a questa generazione – è riuscita a regalare alla nostra redazione (quella che corre fuori delle pareti della “Da Vinci-Ungaretti”) qualcosa di speciale. Da custodire e da veicolare, proprio attraverso quella rete che, stavolta, non fa paura.
RITORNO ALL’AGRICOLTURA
di Diletta Cuccù, Beatrice Decembrini, Sara Massaroni
Quando avete aperto la vostra azienda Dolce Sibilla?
“La nostra attività è iniziata nel 2009.”
Quante persone sono coinvolte nel lavoro?
“Ci sono più di 30 persone, tra cui ragazzi con disabilità che aiutano gli agricoltori nella raccolta dei prodotti.”
Parlando di prodotti, quali sono quelli più coltivati e su cui investite maggiormente?
“I prodotti su cui puntiamo sono le mele rosa, le castagne ed i tartufi che sono, oltretutto, prodotti della nostra zona.”
Si parla sempre di più di aziende a km 0, cosa ne pensate?
“Facendone parte anche noi, il km 0 è sicuramente una risorsa perché ci aiuta dal punto di vista agricolo, ambientale ed economico.”
E del biologico?
“Oltre ad essere un’azienda a km 0, coltiviamo prodotti biologici. Abbiamo intrapreso questa iniziativa dopo i vari terremoti che si sono verificati per ripartire da questa caduta con un punto a favore in più.”
E’ stato difficile risollevarsi dai danni del terremoto?
“Inizialmente sì, perché siamo dovuti ripartire da zero sotto il punto di vista economico e agricolo. Però, grazie alla forza delle comunità del territorio colpite come noi dal sisma, oltre che dalla nostra voglia di fare, siamo riusciti a riprenderci.”
QUANDO LA TERRA TREMA
di Leonardo Pratesi , Matilde Albanesi e Sofia Castelli
Nell’estate 2016 il centro Italia è stato colpito da numerose scosse di terremoto, che hanno danneggiato diversi Comuni, tra cui Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. La più forte si è verificata la notte del 24 Agosto 2016, con una magnitudo 6.0 ed epicentro ad Accumoli. Circa 300 sono state le vittime, causate dai crolli degli edifici. Nei mesi successivi la terra ha continuato a tremare, senza dare tregua alle popolazioni locali. Altre scosse importanti si sono susseguite alla fine del mese di ottobre. Mercoledì 26, alle ore 21.18, Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita e tutto il resto della fascia appenninica sono state colpite da una scossa con magnitudo 5.9. Ma la più devastante è stata quella delle ore 7.40 di domenica 30 Ottobre 2016, con magnitudo 6.5 ed con epicentro a Norcia. Una ulteriore scossa si è verificata il 18 Gennaio 2017 con magnitudo 5.5 alle ore 11:14 ed epicentro a Capitignano. Quasi il 50 per cento delle persone che sono state evacuate dai loro edifici, ancora oggi a distanza di un anno e mezzo, non hanno un’abitazione stabile. I vari Comuni delle zone terremotate di tutto il centro Italia hanno ordinato 2.447 casette, di cui 1.951 solo nelle Marche. Fino ad ora nella nostra regione ne sono state consegnate 1.021. Oltre a case, ospedali e centri storici queste scosse hanno danneggiato anche aziende agricole con gli allevatori che, per non lasciare gli animali incustoditi, hanno anche dormito in macchina o nei camper, prima delle assegnazioni delle casette di legno. Ad oggi la situazione è in via di miglioramento, con la consegna di altre strutture più confortevoli.
IL (FANTA)CALCIO, DALL’ESTATE ALLA PRIMAVERA
di Gabriele Porrino, Tommaso Bruni e Roberto Nobile
Una calda mattina dell’estate 2017, Giuseppe e Alessandro, come ogni giorno, parlano di calcio distesi sui lettini della spiaggia di Porto San Giorgio. Sono due fanatici di questo sport e potrebbero stare ore ad esprimere le proprie opinioni sulla stagione 2017/2018. Quel giorno stanno discutendo della campagna acquisti di ogni squadra e del futuro vincitore del campionato. Giuseppe è tifoso del Napoli, mentre Alessandro è tifoso della Juventus. Quest’anno però hanno deciso di tifare il Benevento ed essere perciò neutrali nella corsa allo scudetto. Alla radio ascoltano l’ultimo colpo di mercato da parte della Juve: Blaise Matuidi, centrocampista centrale classe 1987 proveniente dal Paris Saint Germain. La Juve ha già comprato altri giocatori di spessore come Douglas Costa, Federico Bernardeschi, Mattia De Sciglio e Wojciech Szczesny oltre alla giovane promessa Rodrigo Bentancur. Il Napoli non ha fatto grandi acquisti, a parte Adam Ounas, giovane attaccante algerino. In base ai colpi di mercato la Juve rimane la favorita, anche il Milan sembra agguerrito per la lotta allo scudetto mentre, il Napoli, pur mantenendo la stessa squadra, sembra partire con meno favori del pronostico.
A metà agosto inizia il campionato, partono con il piede giusto Juve e Napoli insieme al Milan e all’Inter. La sorpresa dell’anno è la Lazio che, grazie all’allenatore Simone Inzaghi, riesce ad esprimere un bel gioco. Alessandro e Giuseppe rimangono tutto il weekend a guardare le partite e vengono subito attirati da questo inizio travolgente. Per la Juve arrivano però due batoste inaspettate: il pareggio 2-2 contro l’Atalanta di mister Giampiero Gasperini e la sconfitta per 1-2 contro la Lazio con il clamoroso rigore sbagliato da Paulo Dybala. Il Napoli ha la possibilità di aumentare il suo distacco dai bianconeri e la sfrutta. Inter e Lazio rimangono agganciati alla capolista, mentre il Milan comincia a tentennare.
Passano i mesi e il Napoli si afferma campione d’inverno, ma la Juve è soltanto -1 dalla capolista; la Lazio, la Roma e l’Inter combattono per un posto in Champions League, anche se la squadra guidata dal bomber Mauro Icardi perde colpi con la doppia sconfitta contro Sassuolo e Udinese. Il mercato invernale non vede colpi stratosferici a parte il giovane 24enne Rafinha, acquistato in prestito dall’Inter con riscatto fissato a 35 milioni di euro.
Nel frattempo, il Milan ha esonerato Vincenzo Montella e dato le redini a Gennaro Gattuso, ex calciatore dei rossoneri. Dopo questo mercato arriviamo ad oggi: Napoli e Juve fanno a gara per chi vince di più, l’Inter entra in crisi dal 3 dicembre (la partita con il Chievo vinta 5-0) mentre la Roma non riesce più ad esprimere il proprio gioco. Ma nell’ultima giornata contro l’Hellas Verona torna a dimostrare la propria forza, vincendo grazie al gol di Cengiz Under al primo minuto.
E mentre il campionato continua, Alessandro e Giuseppe si ritrovano lunghi sul divano a discutere di calcio e fare pronostici su chi, a maggio, si appenderà lo scudetto sulla maglia. Lo fanno però con molta serenità perché, in quella lontana estate, avevano deciso di tifare una squadra sfortunata come il Benevento, che finora ha perso praticamente tutte le partite ottenendo soltanto 7 punti. Una scelta, quella dei due ragazzi, fatta soltanto per il gusto di guardarsi una partita senza l’ansia della vittoria ma per il piacere di godersi lo sport.
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