“L’Amministrazione Calcinaro sta lavorando alacremente per arrivare ad una nuova soluzione urbanistica nel quartiere San Michele, ma niente trapela dalle segrete stanze nonostante un nostro precedente appello ad aprire una discussione alle forze politiche e agli stessi cittadini su un tema che probabilmente cambierà l’assetto urbanistico di quel quartiere e di una parte importante della costa nord fermana”. In una nota molto dettagliata, Pierluigi Malvatani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Fermo, chiede allo stesso Calcinaro di intervenire “per fornire conoscenze su quello che sta progettando da un punto di vista edilizio in quella zona la sua amministrazione”. Una richiesta che, provocatoriamente, Malvatani fa anche a nome delle altre forze politiche di opposizione presenti in Consiglio comunale “che finora stranamente hanno taciuto”.
“Intendiamo innanzitutto ribadire con forza che non è democratico ed utile gestire in questo modo una questione urbanistica così corposa e complessa relativa alla realizzazione di un intero nuovo quartiere a ridosso della collina con oltre 70.000 metri cubi di edificabile; tra l’altro proprio nelle vicinanze risiede un assessore comunale che dovrebbe essere particolarmente sensibile a tale questione scongiurando un edificazione troppo impattante. Sarebbe auspicabile da parte dell’Amministrazione cogliere l’occasione di avere contributi di idee e di progetto non solo da parte di tutte le forze politiche, ma anche di cittadini, di professionisti e tecnici autorevoli. Diciamo anche molto chiaramente che in generale non siamo contrari a questo intervento. Vogliamo però che esso sia gestito con un progetto di qualità, finalizzato ad avere insediamenti non opprimenti con volumetrie calibrate ad una zona con turismo consolidato.
Riteniamo importante che ci sia una perfetta fusione con l’esistente fornendo ad esso la possibilità di avere nuovi standard e servizi di socialità a partire dalla viabilità, dalla fruizione di verde e delle aree di parcheggio. Pensiamo inoltre che sia essenziale la stessa estetica degli edifici che si andranno a realizzare, legata alle altezze e alle disposizioni volumetriche per avere un nuovo quartiere attraente non solo sotto l’aspetto della vivibilità, ma anche di quello economico. Questa impostazione insieme ad un adeguato contenimento delle volumetrie sarà interessante anche per gli stessi proprietari delle aree e per i costruttori investitori, perché costituirà una ricchezza in più legata alle future vendite in un mercato difficile come quello edilizio. Per arrivare ad obiettivi come quelli descritti ci vogliono quindi spunti ed idee per mettere in campo strumenti urbanistici di alto livello.
In conclusione, torniamo a chiedere con fermezza al sindaco di non perdere ulteriore tempo in chiusure incomprensibili, perché molte lamentele ci sono pervenute dal quartiere, le aperture democratiche nell’ambito edilizio sono importanti come quelle dei paracaduti per non fare tragiche cadute”.
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