Flavio Destro in sala stampa
FERMO – Nella sala stampa del Bruno Recchioni l’allenatore della Fermana ripercorre i momenti più significativi della trasferta veneta, da cui i gialloblù sono rientrati a mani vuote.
Una partita negativa sia per l’impatto dei numeri (persa per quattro reti a zero) che per le aspettative (dopo il ribaltone della settimana precedente contro il Teramo, con il quale si è vinto 4 reti a due); vero, ma Flavio Destro, con la sua ormai risaputa ponderatezza, ridimensiona tutto: “Abbiamo fatto un buon primo tempo, avendo una bellissima palla gol ed altre situazioni che non sono andate in porto. Quello che fa arrabbiare è aver preso gol da una punizione nostra, e poi, sul due a zero, la squadra ha perso la fiducia e si è fatta travolgere dalla frenesia di riacciuffare il risultato”.
In pratica la voglia di rivalsa ha sortito l’effetto opposto a quanto era successo in casa contro i cugini abruzzesi: “I ragazzi hanno smesso di essere compatti, si sono allungati perdendo le giuste distanze e per questo nel secondo tempo abbiamo essenzialmente subìto”.
La scelta dei giocatori messi in campo è dipesa dalle migliori disponibilità nello spogliatoio: “Ho schierato chi ritenevo utile al risultato, chi ho visto in migliore condizione, lasciando riposare chi avevo speso molto prima, come ad esempio Grieco”, oltre che, ovviamente, dallo studio dell’avversario: “Non dimentichiamo che il Bassano appena incontrato non è lo stesso del girone di andata: è pericoloso nell’uno contro uno e lavora bene con le catene”. In poche parole i veneti non hanno concesso nulla, anzi, hanno ben approfittato degli errori di posizionamento dei canarini, e di certo, anche alla luce di ciò, meritano l’attuale posizione in classifica (terzi, come la Reggiana, a 36 punti).
Rimarca poi quelli che possono ritenersi i suoi tre concetti ricorrenti; il primo inerente alla Serie C : “Ricordiamo che in questa categoria siamo appena entrati ben consapevoli che ci aspettasse un campionato difficile ed imprevedibile”, il secondo sull’obiettivo: “Non smettiamo di tener presente che noi puntiamo alla salvezza”, il terzo riguarda se stesso: “Io non sono mai tranquillo (nel senso di non dare mai nulla per scontato), forse l’ultima volta che ho provato questa sensazione è stato lo scorso anno a Jesi (quando la Fermana era già matematicamente promossa nel professionismo)!”.
Chiude con una formula: “La parola magica è equilibrio: non montiamoci la testa né tanto meno abbattiamoci. Se vinciamo 4 a 2 non siamo fenomeni così come se perdiamo 4 a 0 non siamo scarsi”.
Silvia Remoli
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