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I 5 stelle sulla sicurezza a Porto Sant’Elpidio
“Tutta la città è diventata una periferia”

PORTO SANT'ELPIDIO - I pentastellati rimproverano alla politica locale "di non aver mai intrapreso politiche sociali e culturali che potessero rappresentare un'alternativa al degrado; l'iniziativa di Franchellucci è il tenativo disperato di chi non ha alternative".

Furti, prostituzione, emergenza sicurezza. Il Movimento 5 stelle cerca le radici dei problemi che tanto fanno parlare in questi giorni a Porto Sant’Elpidio. “Certi fenomeni trovano terreno fertile in situazioni di degrado economico sociale e politico – iniziano gli attivisti – Se negli anni passati la prostituzione in città era relegata alla periferia, oggi la troviamo sotto casa per una semplice ragione. Porto Sant’Elpidio stessa è diventata una periferia! Il tessuto economico-sociale urbano si è decisamente impoverito, fino a 10 fa difficilmente si trovavano seconde case sfitte, o comunque ce ne erano molte di meno. C’erano anche meno esigenze economiche, tanto che si preferiva tenerle vuote piuttosto che affittarle a persone senza referenze”.

Secondo i 5 stelle, “di fatto ci siamo trovati di fronte, negli ultimi anni, a dover accettare una sorta di apertura istituzionale verso l’integrazione (si fa per dire) di quelle forme di criminalità, non ultima quel sistema prostituzione (prostitute-schiave e schiavisti) con la società civile; criminalità che ancora ringrazia per l’oasi di pace e tranquillità che gli è stata messa a disposizione grazie alla tolleranza da parte delle istituzioni. Non solo il Sindaco, ma soprattutto dello Stato. Vivono con noi e fanno business sotto casa”.

Il Movimento si chiede “quali siano state le responsabilità dei politici e della politica locale rispetto a questi fenomeni; il fatto di non aver intrapreso politiche sociali e culturali che potessero rappresentare un’alternativa al degrado; le stesse operazioni di restyling come la piazza, se soddisfano l’aspetto estetico, nella realtà non rappresentano iniziative volte a vitalizzare la vita sociale e culturale cittadina, sono solo semplice arredo urbano utile ma fine a se stesso se non integrato in una visione olistica dello sviluppo sociale della città”.

Quanto alla recente iniziativa del sindaco Franchellucci di immortalare i frequentatori delle squillo, “si presenta come il tentativo disperato di chi non ha idee alternative, di chi pensa che tutto sia derubricabile sotto l’aspetto sicurezza e controllo del territorio e quindi non di sua pertinenza; di chi non arriva nemmeno a pensare che, creare fenomeni di aggregazione routinari e continuativi della società civile anziché esclusivamente dei momenti episodici, legati a feste che si consumano nell’arco di poche ore, possa consentire ai cittadini di riappropriarsi della città sottraendola piano piano alla criminalità dilagante. E per la piazza si è perso proprio una grande occasione nel non perseguire l’acquisizione a pubblico del cineteatro. Ci rimane questo goffo tentativo del portale fatto per parlare di se’ in campagna elettorale ma che non fa che replicare lo stesso perdente approccio di chi, ad esempio, pensa di lottare contro la tossicodipendenza accanendosi con chi ne fa consumo non curandosi di chi ci traffica”.


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