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Piste ciclabili, aree pedonali, cura del verde:
ecco la ricetta dell’associazione Sangiorgio
per il commercio

PORTO SAN GIORGIO - Un piano particolareggiato delle attività commerciali per il centro storico è la proposta che arriva dalla neoassociazione Sangiorgio. L'area a cui il piano dovrebbe fare riferimento è quella compresa tra i viali Roma e Buozzi

Ancora il commercio sotto i riflettori. Un piano particolareggiato delle attività commerciali per il centro storico è la proposta che arriva dalla neoassociazione Sangiorgio. L’area a cui il piano dovrebbe fare riferimento è quella compresa tra i viali Roma e Buozzi. L’obiettivo è duplice. “Ottimizzare l’offerta commerciale e la fruibilità da parte dell’utenza”. Così l’associazione. Lo spunto per parlare di politiche commerciali arriva dallo stato di crisi che sta vivendo la categoria. “Certo le cause che hanno determinato un vero e proprio crollo del commercio sono indubbiamente molteplici e non esclusive di Porto San Giorgio.  Non sbaglia certamente chi le ricerca tra la diminuita propensione all’acquisto e lo svilupparsi, in verità nella zona abbastanza moderato, degli ipermercati, oltre che al consolidarsi del commercio on line. Certamente non sbaglia neanche chi punta il dito contro i canoni di locazione troppo alti, eredità di un tempo nel quale la città poteva permettersi affitti paragonabili a quelli pagati nei grandi centri,” osservano i componenti dell’associazione Sangiorgio che rivolgono un appello all’amministrazione comunale perché metta in piedi un sistema di strumenti normativi e infrastrutturali per tentare di aiutare il comparto. Da qui la proposta di un piano ad hoc per il commercio.  “Contrariamente a quello che può pensarsi, la regolamentazione non è in contrasto con le esigenze dei proprietari dei fondi commerciali.  Si tratta infatti di evitare il noto e pericoloso fenomeno innescatosi in molti quartieri di città pure importanti sotto l’aspetto turistico, per il quale si è assistito al progressivo insediamento di mini attività commerciali a bassissimo valore aggiunto, condotte spesso da soggetti con scarso radicamento nel territorio. Il rischio è che il fai da te dei proprietari di immobili, non opportunamente orientati da un disegno o un progetto, nella speranza di far fronte per lo meno alle spese, dopo un periodo più o meno prolungato di sfitto, faccia pervenire rapidamente alla ghettizzazione del sito e alla conseguente caduta dei valori immobiliari, in danno a quegli stessi proprietari che avevano sperato una ripresa del rendimento dei fondi commerciali e residenziali“. L’associazione infine invita l’amministrazione Loira ad affrontare altri due temi che al commercio si legano inscindibilmente: la realizzazione di una infrastruttura per la mobilità dolce, ovvero aree pedonali e piste ciclabili, e la cura del verde. “L’aspetto del verde pubblico è ancora più critico: si è fatto poco per sostituire convenientemente le essenze abbattute lungo viale Cavallotti, lasciando bene in vista ampi tratti della recinzione ferroviaria, obiettivamente brutta. Su viale dei Pini, ma anche in Viale Buozzi, non sono mai stati sostituiti pini caduti o abbattuti e, all’altezza di Piazza Torino, sono state addirittura eliminate le aiuole da ambo i lati del viale. Occorre quindi ripartire dai fondamentali, pur nelle difficoltà di bilancio e organico dell’ente, ma con la consapevolezza che se l’intervento non sarà radicale ed immediato, le speranze di invertire la tendenza saranno poche“.
Sa. Ren.


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