di Gianluca Ginella
«Il mio cliente è un padre distrutto dal dolore per la morte della figlia, è stato un fulmine a ciel sereno. Ma contesta ogni addebito». Così l’avvocato Francesco Giorgio Laganà che assiste Muhammad Riaz, 44 anni, il padre della 19enne pakistana morta ieri sera sulla provinciale 485 a Trodica di Morrovalle (leggi l’articolo). L’uomo è stato fermato per l’ipotesi di omicidio preterintezionale (leggi l’articolo). Questo anche in seguito al fatto che il medico legale Roberto Scendoni ha trovato sul volto della 19enne tumefazioni che non sarebbero compatibili con l’investimento. Il padre della ragazza è stato per tutta la notte in caserma dai carabinieri per essere ascoltato e ha nominato un legale di fiducia. Poi il fermo disposto dal magistrato. Da molti anni in Italia, tanto che sta per avere la cittadinanza, Riaz, oltre alla giovane Azka, ha anche altri tre figli che vivono nel nostro Paese: due maschi e una femmina, tutti più piccoli della 19enne, ma che non vivevano più con il padre. La famiglia prima dei terremoti del 2016 viveva a Montelupone, da lì poi l’uomo e la ragazza si sono trasferiti a Recanati.
«Il mio cliente è tranquillo, è sereno, sicuro di dimostrare la verità e contesta ogni addebito. E’ un padre distrutto – dice l’avvocato Laganà –, quello che è accaduto è per lui un fulmine a ciel sereno. Ma sono certo che faremo luce sull’accaduto. Le altre situazioni (è pendente un procedimento per maltrattamenti in famiglia verso la figlia, ndr) non c’entrano con quello che è successo questa notte». Riaz si trovava a bordo della sua auto, una Opel Corsa vecchio tipo, insieme alla figlia. Ma «l’auto non andava bene e si è fermato per cercare di farla ripartire. E lei è scesa mentre lui provava a rimetterla in moto. Così il mio assistito ha fatto un po’ di strada e quando l’auto è ripartita ha fatto manovra ed è tornato a prendere la figlia. Mentre tornava la ragazza è stata investita. Ma lui non sa se nel frattempo la figlia è scivolata ed è caduta». Domani verrà svolta l’autopsia all’obitorio di Macerata. Il legale ha intenzione di nominare un proprio consulente per partecipare all’accertamento. Riaz, dopo il fermo, è stato portato in carcere ad Ascoli.
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