di Sandro Renzi
Vasellame e una porzione di fodera di un pugnale sono gli ultimi reperti tornati alla luce nell’area che da 3 mila anni ospita a Belmonte la necropoli picena. Scoperti circa un mese fa dagli archeologi passeggiando nelle campagne a ridosso del paese. “Si tratta di una cinquantina di frammenti raccolti in superficie e di un pezzo di fodera per pugnali che si agganciava alla cintola – racconta il sindaco Ivano Bascioni – che solo un occhio esperto come quello degli archeologi poteva scovare osservando il terreno”. I reperti sono stati trasferiti nel museo di Belmonte in attesa di essere esaminati con più accuratezza. Ma tanto basta per far ben sperare sulla ripresa degli scavi a breve”.
Le indagini geofisiche condotta dall’università di Friburgo, che sta finanziando questa prima campagna, vanno avanti con l’ausilio di particolari tecnologie come il georadar. E con l’arrivo dell’estate inizieranno i sondaggi in tre zone mirate. Ci sono tanto le autorizzazioni dei privati quanto quella della Sovrintendenza di Ancona che sta aspettando solo il via libera da Roma.
“In totale sono 12 le aree interessanti dal punto di vista archeologico e quelle su cui si inizierà a scavare rappresentano un quarto della prima zona. Insomma si tratta di un lavoro che potrebbe durare tra i 15 ed i 20 anni”. Quello che conta è partire anche perché, come confermato pure dagli addetti ai lavori, sarebbe assurdo che non ci fossero altre cose da scoprire dopo quello che è emerso un secolo fa e successivamente negli anni ’30 e ’50. “Se ad un’analisi superficiale e facendo una passeggiata abbiamo trovato questi reperti –prosegue il primo cittadino- abbiamo validi motivi per ritenere che la necropoli possa offrire ancora molto ai posteri”.
All’interesse degli archeologi si somma ovviamente la curiosità dei cittadini “che fremono per conoscere qualcosa in più del loro passato” dice Bascioni “siamo fiduciosi e se gli scavi porteranno alla luce altri reperti sarà la stessa università a farsi carico di trovare i finanziamenti necessari per proseguire con altre campagne nei prossimi anni”. Intanto l’amministrazione non resta a guardare. Il comune ha partecipato a Tourisma, la fiera dell’archeologia che si tiene a Firenze., insieme ad altre realtà come Vetulonia e Concordia Sagittaria che fanno parte del Patto di amicizia siglato da Belmonte Piceno. Quest’ultimo rappresentato dall’archeologa Benedetta Ficcadenti e dall’antropologo Giacomo Recchioni. “La fiera –precisa Bascioni- è stata una grande opportunità oltre che una grande vetrina dove passano migliaia di appassionati di archeologia. Da parte nostra stiamo cercando di divulgare la storia e la cultura picena in attesa della riapertura degli scavi che potranno avere anche un riflesso in termini turistici”.
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