Il mondo dell’arte piange Gillo Dorfles, teorico e critico d’arte attivo anche come artista, morto nella sua casa a Milano. Nato a Trieste nel 1910, Dorfles avrebbe compiuto 108 anni il 12 aprile. Nel 2012 fu protagonista a Macerata dell’inaugurazione del 40esimo anno accademico dell’Abam e ricevette il premio Svoboda dall’allora presidente Franco Moschini e della direttrice Paola Taddei (allora vice aveva sostituito il direttore Giorgio Marangoni).
Si era dedicato all’arte dopo essersi laureato in medicina con una specializzazione in psichiatria ed arrivando ad insegnare Estetica nelle Università di Milano, Cagliari e Trieste. Aveva pubblicato numerosi libri, tra i quali “Il divenire delle arti” (1959), “Ultime tendenze dell’arte d’oggi” (1961), “Il kitch” (1968), “Le oscillazioni dal gusto” (1970), “Il divenire della critica” (1976), “Elogio della disarmonia” (1976), “Il feticcio quotidiano” (1988), “Conformisti” (1997). Come pittore, attività che ha proseguito insieme a quelle di docente e scrittore, è stato, nel 1948, tra i fondatori del MAC (Movimento Arte Concreta), che fu un caposaldo dell’astrattismo. Nel gennaio 2017 aveva inaugurato alla Triennale di Milano la mostra ‘Vitriol, Disegni di Gillo Dorfles, 2016’, una summa del suo pensiero artistico.
Gillo Dorfles, 102 anni di arte e cultura “Non mi aspettavo che Macerata mi volesse”
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