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Icubed Pedaso, Ortenzi:
“Ritrovare coesione e lucidità nei finali in volata”

C SILVER - A poche ore dalla sfida di questa sera contro Castelfidardo è Carlo Ortenzi, play-guardia di scuola Montegranaro, a raccontarsi e a fare il punto sulla stagione in corso del Pedaso. Palla a due fissata alle ore 21.15 al palazzetto di via Tommaseo
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PEDASO – Carlo Ortenzi è senza dubbio la “sorpresa” di questa stagione 2017-2018 dell’Icubed Pedaso. Dopo una
positiva seconda parte di campionato lo scorso anno a Tolentino, il play-guardia di scuola Poderosa è esploso quest’anno alla corte di coach Ionni, affermandosi come uno dei migliori giovani emergenti del campionato. Lo abbiamo intervistato in vista della partita di stasera contro Castelfidardo.

Allora Carlo, conosceva già la C Silver per le esperienze di due anni fa a Civitanova e dell’anno scorso a Tolentino: cosa l’ha spinta quest’estate a scegliere Pedaso e come si trova in questo ambiente? 

“Senza dubbio nella scelta mi ha aiutato la fama di Pedaso, nota nell’ambiente come una piazza piena di passione e di entusiasmo, che ha sempre disputato campionati più che competitivi costruendo squadre molto ben organizzate. È bellissimo giocare per una realtà molto seguita prima di tutto dai ragazzini del settore giovanile: è una cosa che purtroppo capita sempre più raramente di vedere nelle altre piazze e che mi ricorda molto quando ero io che da piccolo seguivo la serie C di Macerata come fosse la serie A”.

A Tolentino nel finale della scorsa stagione aveva cominciato a mettere in mostra le sue doti, ma quella in corso è senza dubbio la stagione della sua consacrazione. A suon di canestri è diventato una delle sorprese del campionato, quale pensa sia il segreto di queste sue prestazioni? Quali sono i suoi obiettivi per il futuro? 

“Quella dell’anno scorso a Tolentino è stata un’esperienza bellissima: finalmente ho avuto la possibilità di dimostrare in mezzo al campo un po’ delle mie capacità e di recuperare parte di quella fiducia che avevo perso nel primo scorcio di stagione a Montegranaro, stringendo al tempo stesso rapporti importanti coi compagni di squadra, alcuni dei quali sono diventati degli amici veri e propri. Quest’anno sono stato responsabilizzato fin dall’inizio e questo mi ha aiutato molto a credere di più nei miei mezzi e a sentirmi pienamente parte del progetto. Il mio sogno è quello un giorno di vincere un campionato e magari di confrontarmi con categorie superiori”.

La squadra quest’anno è stata ringiovanita, ma lei ha comunque la possibilità di confrontarsi ogni giorno in allenamento con diversi giocatori molto esperti della categoria: cosa sta imparando da ognuno di loro e chi l’ha preso maggiormente sotto la sua “ala protettiva”? 

“Cerco di apprendere un po’ da tutti determinate cose sia a livello tecnico che dal punto di vista dell’atteggiamento e della mentalità: mi rendo conto di trovarmi di fronte a giocatori che sono riusciti a fare esperienze importanti anche lontano da casa e in categorie superiori. Tutti loro mi danno consigli importanti per migliorarmi”.

In questo momento occupate l’ottavo posto, l’ultimo utile per la corsa ai playoff: ora però siete attesi da quattro partite in casa nelle ultime sei e da un calendario non impossibile. Di cosa avete bisogno per centrare l’obiettivo imposto dalla società? 

“Purtroppo veniamo da due sconfitte arrivate in volata che ci hanno tolto un po’ di tranquillità. In questo girone di ritorno siamo riusciti meno spesso rispetto a quello di andata ad imporci nei finali punto a punto: dobbiamo perciò ritrovare la coesione e la lucidità nei momenti di massima tensione, perchè ci aspettano delle battaglie in cui dovremo dare il massimo fino all’ultimo secondo contro squadre agguerrite che hanno il nostro stesso obiettivo”.


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